Tra i candidati 5 Stelle in Campania c’è anche un massone: è Lello Vitiello, «Oratore» della loggia napoletana «Sfinge», la numero 1.283 aderente all’obbedienza del Grande Oriente d’Italia. Eppure, almeno per coloro che erano chiamati a partecipare alle parlamentarie, nel regolamento grillino era espressamente vietata l’appartenenza a logge massoniche. Invece Vitiello sarebbe stato inserito nel collegio uninominale di Campania 3 direttamente dal direttorio, l’ultima parola spettava infatti al leader Luigi Di Maio. Fino a pochi giorni fa era stato proprio Di Maio ad assicurare che non ci sarebbero stati «grembiulini» tra i candidati. «Chi è iscritto alla massoneria diceva il candidato premier M5s appena pochi giorni fa in un programma tv – non si può candidare con il Movimento 5 Stelle». Non è andata proprio così.

 

 

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