Sono sospettati di avere raggirato almeno 14 persone anziane fra gennaio e ottobre 2017, facendosi consegnare decine di migliaia di euro con il sistema del ‘finto’ incidente. I Carabinieri di Bologna hanno arrestato due cugini napoletani, Antonio e Maurizio Musto, entrambi 25enni e incensurati fino alla scorsa notte, quando sono stati raggiunti da ordinanze custodia cautelare agli arresti domiciliari con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa.
I provvedimenti sono stati chiesti dal Pm Marco Forte e firmati dal Gip Francesca Zavaglia. I due sono sospettati di 11 episodi avvenuti a Bologna, e i restanti a Ferrara, Ravenna e Verona, ai danni di vittime con un’età fra i 74 e i 94 anni, cui veniva sottratta una cifra intorno ai due-tremila euro. L’espediente era quello della telefonata di un sedicente ‘avvocato Molinari’, che raccontava di un incidente capitato al figlio o al nipote. Seguiva la richiesta di soldi come indennizzo per non farlo finire nei guai, circostanza che al telefono veniva confermata da un ‘finto’ carabiniere, di solito indicato come ‘Maresciallo Primo’. Il ruolo dei cugini Musto non era quello di fare le telefonate, ma di andare direttamente a casa degli anziani a incassare il denaro. Secondo gli investigatori, i due fanno parte della stessa banda sgominata nel settembre 2016 con l’operazione ‘Avvoltoio’, che aveva portato all’arresto di otto persone. In quell’occasione era emerso un collegamento fra i truffatori e la criminalità organizzata. In particolare, la banda avrebbe operato “sotto l’egida di alcuni potenti clan camorristici – ha spiegato il maggiore Diego Polio, comandante del nucleo investigativo dei Carabinieri di Bologna – ai quali venivano versati parte dei proventi delle truffe”, nell’ordine del 40-60%.