Non vuole schiodarsi dalla poltrona. Nemmeno di fronte a più che legittime e ragionevoli motivazioni di opportunità politico-istituzionale che gli hanno posto praticamente tutti i consiglieri-amici. A partire dal sindaco Giuseppe Dell’Aversana. Per ora è stato tutto inutile. Nella riunione di maggioranza di ieri sera Mimmo Iovinella “Mister 5mila euro” ha riferito “senza scuorn” che non si dimetterà da assessore. Cose da non credere. L’esponente della giunta Dell’Aversana non ha intenzione di fare un passo indietro nemmeno dopo aver subito il pignoramento dell’indennità di carica da parte dell’Agenzia delle Entrate (caso sollevato da Campania Notizie). Iovinella è finito sotto la mannaia del Fisco per mancati “versamenti alla cassa previdenziale dei geometri”. A mezzo Fb (guarda lo screenshot) lo ammette lui stesso con una faccia tosta da far invidia ai Bronzi di Riace. Riportiamo la parte iniziale del suo post così tutti i cittadini di Sant’Arpino potranno rendersi conto di che tipo di personaggi oggi sono al governo della città. “In riferimento ad attacchi mediatici personali ricevuti oltre ogni limite della decenza umana – scrive “Mister 5mila euro” che in quota Pd si pappa lo stipendio anche come membro del Cda del Consorzio Idrico-, tengo a precisare che provvederò in ogni sede a tutelare la mia onorabilità da sciacalli che approfittano del mio ruolo pubblico per mescolare fatti di vita personale e professionale che nulla hanno a che vedere con il ruolo che svolgo nell’ambito della sfera pubblica”. L’assessore “pignorato” parla di “attacchi mediatici personali ricevuti oltre ogni limite della decenza umana”.
Egregio Iovinella non vogliamo sparare sulla croce rossa. Comprendiamo che lei sia ancora scioccato dall’enorme figura di m… che ha fatto. Ma le consigliamo una bella doccia gelata. Così almeno eviterebbe di apparire anche ridicolo oltre che un “cattivo pagatore”. Partiamo dai fantomatici “attacchi mediatici personali”. Si rendo conto di quello che ha scritto? Riportare che ad un assessore, personaggio pubblico per eccellenza, è stata pignorata l’indennità di carica sarebbe un attacco mediatico personale? Suvvia. Una stupidaggine del genere non la direbbe nemmeno un ex “ospite” di un manicomio. Ancora più esilarante e pazzesco il riferimento alla “decenza umana”. Lei, esimio Iovinella, sconta il suo debito fiscale attraverso l’indennità mensile di 784,84 euro e noi saremmo indecenti sul piano umano? Non le risulta che lo stipendio che percepisce lo pagano i santarpinesi? Non sa che in qualità di assessore comunale lei è un “dipendente” dei cittadini? Lo sa, lo sa. Troppo bene. Eppure non molla la polpetta politica. Neppure di fronte alla richiesta del sindaco Giuseppe Dell’Aversana di rassegnare le dimissioni. Una decisione doverosa per decenza (qui il termine è appropriato) umana. morale, politica e istituzionale.
Caro Iovinella passare la mano sarebbe l’unico modo di salvare quella piccola parte di faccia pulita che le è rimasta dopo questa gravissima vicenda. Durante il vertice di ieri sera l’invito all’assessore ai Lavori pubblici a gettare la spugna è arrivato da tutti i consiglieri di maggioranza. L’unica ad opporsi è stata Speranza Belardo, capogruppo e fedelissima di Iovinella, con cui è stata in ticket alle elezioni. Stamane parlando con alcune persone che le chiedevano chiarimenti sul “caso” la Belardo ha minimizzato e ha detto che ieri sera è stato risolto tutto. Mai come in questa vicenda per Iovinella la capogruppo è la sua ultima Speranza.
La posizione del componente dell’esecutivo è davvero insostenibile sotto tutti i punti di vista. Il sindaco Dell’Aversana non può fare buon viso a cattivo gioco solo per il timore di un indebolimento della sua coalizione. Il fatto è grave. E va risolto drasticamente e in tempi rapidi con la revoca della nomina. Invece il primo cittadino sembra anche lui interessato solo a non scollarsi dalla poltrona come dimostra il “mi piace” cliccato sotto al post Fb di Iovinella. Ha dimostrato di essere pure lui “senza scuorn”. Come direbbe Iovinella il “pignorato”: oltre ogni limite della decenza umana.
Mario De Michele