Forse anche da settimane, sicuramente da giorni, in Rete sta circolando un video pornografico. Un minuto di immagini che si diffondono in modo inarrestabile via Whatsapp e Messenger. I protagonisti sono poco più che bambini. Saranno ora gli esperti della Polizia postale della Campania a indagare per capire chi, come, dove e quando ha registrato e diffuso quelle immagini.
Nel video si vedono quattro protagonisti: tre di sesso maschile ed una giovanissima. Scene di sesso esplicito registrate all’aperto e alla luce del sole. A denunciare il caso è stato ieri il consigliere regionale campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli: il quale, appena avuta notizia da una fonte anonima del video diventato ormai virale su alcune chat, non ha esitato a inviare il file alla Polizia postale di Napoli. 
«Le immagini che mostrano tre bambini e una bambina coinvolti in esplicite attività sessuali – dice – sono state consegnate alla Polposta affinché si risalga ad autori e protagonisti del video e alle loro famiglie perché gli sia immediatamente tolta la potestà genitoriale. Chi me lo ha girato invocava, giustamente, di porre fine a questa vergogna».

«Sono scene raccapriccianti conclude Borrelli – e purtroppo tutti i protagonisti sembrano assolutamente consenzienti e non in grado di comprendere i problemi cui andranno incontro attraverso la diffusione del video dove, ad eccezione di quello che riprende, sono tutti perfettamente riconoscibili». Da quel che mostrano le immagini si possono fare solo due iniziali deduzioni: il video non è stato girato nei giorni scorsi, e lo dimostrano le belle condizioni climatiche (peraltro i quattro protagonisti sono completamente nudi). Inoltre, dall’accento dei giovanissimi protagonisti è praticamente certo che sono campani. La polizia postale è già al lavoro. Indagine delicatissima, non solo per il contesto che vede protagonisti dei minori, ma anche per i conseguenti profili penali che potrebbero investire chi abbia poi veicolato quelle immagini, facendole diventare orridamente virali. C’è infine tutto il profilo legato alle conseguenze che le conclusioni potrebbero avere anche sulla potestà genitoriale. Da quel che si apprende da fonti investigative questo sarebbe il primo caso che vede persone tanto giovani proiettate nell’inferno della pornografia amatoriale.

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