Molto duro un documento del Collettivo autorganizzato dell’Università Federico II, contro il vicepremier Luigi Di Maio che era atteso oggi pomeriggio per un convegno al quale però non ha partecipato. Dallo staff del ministro si è appreso che l’appuntamento sarà riprogrammato il prima possibile.
“Troviamo assurdo che la nostra Università sia scenario delle passerelle politiche di un Ministro che parla di lotta alla criminalità organizzata, quando il decreto sicurezza del suo stesso governo permette il riacquisto da parte dei privati dei beni confiscati, facendo un vero a proprio regalo alle mafie”.
ll Collettivo, assieme a Potere al Popolo e ad altri gruppi di base come quello dell’ex Opg “Je sò pazzo”, aveva organizzato una contestazione nei confronti di Di Maio: “Non permettiamo – affermano – che l’Università diventi un luogo di propaganda di un partito, come il Movimento 5 Stelle, che in campagna elettorale ha raccolto consensi al Sud promettendo misure sociali per migliorarne le condizioni di vita, ma che è al governo con la Lega (Nord) che per anni ha seminato odio e disprezzo nei confronti del Meridione e che ancora cerca di aumentare il divario tra le varie regioni con l’Autonomia Differenziata. Questo provvedimento, infatti, adeguando le risorse economiche destinate all’istruzione al gettito fiscale regionale, non farà altro che smantellare l’Istruzione pubblica nazionale a svantaggio delle regioni meno ricche. Tutto questo mentre i cinquestelle continuano a non rispettare le promesse fatte in campagna elettorale, ad esempio accelerando i lavori di costruzione delle grandi opere come Tav e Tap, inutili, dannose e dispendiose, difendendo esclusivamente gli interessi dei ricchi imprenditori”.