18 anni e 8 mesi di reclusione. Questa la decisione della Corte d’Assise di Appello di Napoli che ha condannato Loran John Perham per concorso nell’omicidio di Raffaele Granata, l’imprenditore ucciso dalla camorra l’11 luglio 2008 a Varcaturo, nel Napoletano, per essersi opposto al racket. Perham è ritenuto l’autista e vivandiere del boss dei Casalesi Giuseppe Setola, già condannato per il delitto Granata con sentenza definitiva insieme al suo gruppo di killer. La posizione di Perham era stata invece stralciata.
Soddisfatto Giuseppe Granata, figlio della vittima e componente del Comitato Scientifico della Fondazione Polis della Regione Campania: “Nulla potrà restituire a me e alla mia famiglia mio padre – dice Granata – ma la sentenza emessa oggi rappresenta un passo importante che dà senso al nostro impegno e al nostro desiderio di giustizia”. L’imprenditore fa parte delle diciotto vittime della cosiddetta ‘stagione del terrore’ dei Casalesi, datata 2008, che porta la firma di Setola e della sua ala stragista; tra le vittime anche i sei ghanesi della strage di San Gennaro (18 settembre 2008). Per tali delitti Setola è stato condannato a numerosi ergastoli, mentre ai suoi fedelissimi sono state inflitte pene detentiva a vita o a 30 anni.