Oggi c’è stato il terzo incontro tra sindacati e vertici della Jabil, multinazionale americana, per “annullare o ridurre” il numero di lavoratori dello stabilimento di Marcianise che l’azienda delle telecomunicazioni intenderebbe licenziare. L’accordo è basato su 3 punti fondamentali: esodo incentivato, ricollocazione dei lavoratori fuoriusciti dal processo produttivo, diversificazione del business. La Jabil, circa un mese fa, aveva annunciato la volontà di licenziare 350 dipendenti del sito in provincia di Caserta su un totale di 706 unità in servizio. Così è partita un’accesa vertenza che ha portato ad uno sciopero dei lavoratori durato dal 24 giugno allo scorso 18 luglio. Intanto la procedura di licenziamento è iniziata, ma l’azienda americana, dopo un primo muro contro muro, ribadito peraltro anche nell’unico incontro tenuto al Mise, ha poi ammorbidito la sua posizione, aprendo al confronto.

Oggi, tra sindacati e vertici Jabil, rappresentati dagli alti dirigenti Clemente Cillo, Antonio Palumbo e Marco De Stasio, sembrerebbe essere stata raggiunta l’intesa. Uno dei punti fondamentali dell’accordo è la ricollocazione in altre aziende dei lavoratori fuoriusciti dalla Jabil, un processo già avviato negli anni scorsi, quando c’erano stati altri esuberi, ma che non ha dato risultati positivi. I sindacati ora chiedono che la ricollocazione avvenga presso aziende con partecipazione statale e di essere maggiormente coinvolti in tale processo, e che anche il Mise abbia maggiore voce in capitolo. Secondo punto del percorso è il ricorso all’esodo incentivato, anche questo già praticato in passato. La Jabil si impegna poi a diversificare il business per provare a ridurre il numero degli esuberi. Su tale punto si terrà un altro incontro ad hoc lunedì 29 luglio presso la sede di Confindustria Caserta. Nei prossimi giorni si capirà anche quando ci sarà la riunione al Ministero dello Sviluppo Economico.

 

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