di Luigi Viglione
Siamo al delirio. La grave questione roghi che sta investendo quest’anno, in maniera più prepotente che in quelli passati, la regione Campania, e più in particolare il territorio a cavallo tra le province di Napoli e Caserta, sta sfociando in una specie di follia collettiva. E di pari passo aumentano ‘ambientalisti della domenica’, sciacalli politici in cerca di facili consensi, con annessi aspiranti collaboratori, cronisti improvvisati a caccia di sensazionalismi ed altre curiose figure. Un caos che serve giusto a confondere le idee di quelle povere persone costrette a respirare aria sempre più appestata da odori nauseabondi sprigionati dagli incendi di rifiuti, che cercano solo di vivere una vita degna di essere chiamata tale. Purtroppo a gettare benzina sul fuoco (è proprio il caso di dirlo) ci sono alcuni soggetti, che spuntano come funghi, convinti del fatto di essere in possesso di chissà quali super poteri (i film Marvel e DC Comics in alcuni casi hanno causato danni molto seri), si auto propongono capi rivoluzionari, come novelli Robespierre, fornendo ricette salvifiche talmente ridicole da suscitare l’ilarità generale, nonostante l’argomento sia estremamente serio. Poi ci sono gli speculatori economici, che chiedono continuamente soldi sul web non si sa bene per quale motivo. Poi ancora ci sono gli instancabili cronisti d’assalto, fusi con i grandi registi di Hollywood, capaci di produrre ammorbanti ed interminabili dirette social che manco i colossal come Ben Hur possono competere, senza concludere assolutamente niente. Insomma, il disastro che si aggiunge al disastro.
Dalle prime organizzazioni di cittadini che si sono create nell’era delle grandi emergenze rifiuti, anche se le origini della tragedia della cosiddetta ‘terra dei fuochi’ vengono da tempi più remoti, sono passati più di 10 anni e più di 5 dalle ultime imponenti manifestazioni di protesta. Per qualche anno nelle persone si era creata l’illusione dell’affievolirsi del problema ma dal 2017 c’è stata una forte recrudescenza del fenomeno dei roghi, passando per un 2018 che ha visto gli enormi incendi nei grandi impianti di trattamento dei rifiuti, e arrivando a oggi con una situazione totalmente fuori controllo a causa delle decine di roghi registrati quotidianamente. Un quadro allarmante, volendo usare un eufemismo. Tuttavia non bisogna farsi prendere dal panico. Le soluzioni non sono facili, questo è certo, ma possono essere raggiunte. E per raggiungerle occorre mettere da parte protagonismi, diversità di vedute politiche e qualsiasi altra cosa che possa creare divisioni. Occorre avviare un percorso condiviso tra cittadini e istituzioni. Lavorare fianco a fianco in maniera sinergica. Le chiacchiere stanno a zero. E abbiamo sempre meno tempo.