di Mario De Michele
Comunque andrà sarà un successo. Il presidente Guglielmo Pellegrino ha già vinto il campionato. Sul campo si gioca a calcio e il Real Aversa è attrezzato per fare un girone A di vertice (leggi l’articolo). Ma stavolta il risultato davvero non conta. Non è retorica. Né una frase di circostanza. Il patron granata ha vinto la partita più importante: resuscitare il calcio normanno, assassinato da Giovanni Spezzaferri e company. In occasione della prima partita “in casa” disputata a Lusciano, il 2-0 ai danni del Teano è stato, a nostro avviso, l’aspetto meno rilevante. Lo spettacolo offerto dalla tifoseria è stato da brividi. Gli ultrà con bandiere e cori hanno sostenuto per 90 minuti più recupero la squadra. A loro vanno meritati complimenti per passione e correttezza. Sugli spalti quasi mille persone. Famiglie con bambini piccoli. Giovani, donne e anziani che sotto un sole cocente e con oltre 30 gradi hanno riempito lo stadio. Tanta bella gente a una partita di calcio dell’Aversa non si vedeva da molti anni. Entusiasmo alle stelle e voglia sfrenata di sport in una delle più importanti città della Campania.
Già solo per questo, il team di Pellegrino è Real. Una società organizzata in modo impeccabile, tutto curato nei minimi dettagli come se militasse in un campionato professionistico. Uno staff, dall’équipe tecnica fino all’ultimo dei collaboratori, unito dall’amore per il calcio e dalla voglia di riscatto. Ci è rimasto impresso nella mente lo scatto di 50 metri sul finale di gara del dirigente Giuseppe De Michele (un “vecchietto” che calca i campi da oltre 65 anni) per gridare ad un guardialinee disattento che la panchina aveva chiesto un cambio. È quasi entrato nel rettangolo di gioco per richiamare l’attenzione dell’arbitro. Chiediamo a don Peppino di non farlo più. Il nipotino che ha assistito al match si è preoccupato per la sua salute.
Altra nota lieta. Prima della gara sono andati in campo per un saluto alcuni personaggi storici del calcio normanno, tra gli altri, Luciano Lisbona ed Enzo Gravina. Un bel segnale istituzionale anche la foto di gruppo con l’onorevole Paolo Santulli, presidente della Commissione Sport del Comune di Aversa. C’era anche il consigliere Mariano Scuotri, per fortuna senza tette di plastica e soprattutto senza falli finti, altrimenti la Buoncostume avrebbe interrotto la partita e l’arbitro si sarebbe confuso su quali “falli” da fischiare e sanzionare. La presenza degli amministratori locali è di buon auspicio per risolvere la questione dello stadio di Aversa. Gli ultrà hanno intonato spesso il coro: “Il Bisceglia è casa nostra”. Ci associamo. Estendendo il concetto: il Bisceglia è la casa di tutti i cittadini. Non può restare sbarrato. Nella prossima gara casalinga contro il Vitulazio la festa dello sport alla quale si è assistito nella prima di campionato dovrà avere con cornice lo stadio normanno. La casa dei tifosi e della gente. Il sindaco Alfonso Golia e il presidente Santulli si sono rimboccati le maniche dopo una partenza a rilento. Per onestà intellettuale bisogna ripetere un miliardo di volte che il degrado in cui versa l’impianto sportivo è tutto a carico delle passate amministrazioni comunali. Come mai nessuno si è accorto che il gestore-presidente Spezzaferri violava quasi in tutto e per tutto la convenzione con l’ente locale? E il milione di euro per le Universiadi? Ne parleremo in altre puntate.
Sempre per onore della verità una parte di responsabilità ricade anche sul commissario prefettizio che, non si sa in base a quale criterio, forse pensava che si trattasse dello Juventus Stadium, stabilì una tariffazione che prevede addirittura 200 euro a ora per utilizzare il campo. Un costo che ha fatto drizzare i capelli anche alla famiglia Agnelli. Va ricordato che i nuovi amministratori locali si sono insediati nella seconda metà di giugno. Sono stati travolti da un macigno proveniente da lontano. Sono stati trafitti da una raffica di critiche (eccessive) per la lentezza dei tempi burocratici. Ora però non ci sono più alibi. Bisogna consentire alla squadra di calcio di gestire la struttura.
Il calendario del girone A di Promozione ha fissato per il 29 settembre la gara Real Aversa-Vitulazio. Si dovrà disputare al Bisceglia: la casa dei tifosi e dei cittadini. Il presidente Pellegrino ha fatto la sua parte. Ha estratto dalla bara il calcio normanno. Ha allestito un gruppo di alto livello sia sul piano sportivo che organizzativo. Ha riacceso la passione tra la gente. Nonostante fuori città ha portato le famiglie allo stadio. Ci sta rimettendo, non poco, di tasca sua. Quelli di prima (Spezzaferri-Cecere) pensavano solo ai money. Che altro deve fare? Merita solo un plauso. Anche per la fascia di capitano affidata ad Anderson Rodney de Oliveira, noto come Babú, giocatore brasiliano di colore. Alla faccia di razzisti e xenofobi. Guglielmo Pellegrino ha già vinto la sfida. E comunque andrà per lui sarà un successo.