Svolta nell’inchiesta sullo stupro ai danni di una giovane studentessa fuori la discoteca Guernica di Pizzoli (L’Aquila) nella notte tra l’11 e il 12 febbraio scorsi. Dopo 12 giorni di indagini serrate, i carabinieri hanno arrestato Francesco Tuccia, 21 anni, militare originario della provincia di Avellino, principale sospettato fin dalle ore successive al fatto.

Il giovane, che aveva sempre respinto ogni addebito sostenendo che la ragazza, 20 anni, era consenziente, e’ stato prelevato nella caserma Campomizzi dell’Aquila, sede del 33esimo reggimento artiglieria Acqui. Particolarmente gravi i reati contestati al caporale nell’ordinanza di custodia cautelate firmata dal Gip del tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, su richiesta del pm David Mancini: violenza sessuale e tentato omicidio. Attraverso le testimonianze, oltre trenta, e gli esami dei Ris, e una lunga attivita’ di indagine, portata avanti dai carabinieri dell’Aquila, il cerchio e’ stato chiuso intorno al giovane militare: ha agito da solo fuori dal locale in un lasso di tempo di 15 minuti dopo aver avuto un approccio amoroso all’interno con la giovane, conosciuta quella sera, che poi e’ stata trovata svenuta e nuda in mezzo alla neve, insanguinata per le gravissime ferite. Non c’entrano con la violenza, definita selvaggia, i due commilitoni, un campano e un aquilano, e la fidanzata di quest’ultimo, minorenne, sospettati fino ad oggi anche se con posizioni meno gravi, insieme al militare arrestato. Ad inchiodare il caporale campano, che e’ stato sospeso cautelativamente dal servizio, le tracce di sangue trovate sulla camicia, su una mano e sul braccialetto, presumibilmente quello che viene applicato all’ingresso delle discoteche: secondo i Ris di Roma il sangue e’ della giovane studentessa dell’universita’ dell’Aquila ancora ricoverata in stato di choc e che non ricorda nulla della violenza: a tale proposito, la studentessa appresa la notizia dal suo legale, e’ rimasta muta. Nell’ordinanza di custodia appare chiara la ricostruzione del pm che si e’ basato sulle indagini dei carabinieri dell’Aquila guidati dal comandante provinciale, colonnello Savino Guarino. Non c’e’ stato rapporto sessuale nel senso tradizionale del termine, la violenza sessuale e’ stata praticata con efferatezza utilizzando un corpo estraneo del quale il militare si sarebbe disfatto e mai ritrovato per l’abbondante presenza di neve. L’accusa di tentato omicidio e’ scattata perche’ nessun testimone ha confermato la tesi dell’arrestato che ha detto di essersi sporcato di sangue per aver soccorso la giovane dopo che la stessa era svenuta. Secondo il pm Tuccia ha lasciato a terra la ragazza cha sarebbe morta se il gestore del locale e i due addetti alla sicurezza non avessero ”casualmente” fatto il giro all’esterno della discoteca. Per commentare l’efferatezza della violenza fonti interne alla procura della Repubblica dell’Aquila hanno sottolineato che ”parlano le ferite”. L’avvocato del giovane militare ha detto di attendere l’ordinanza per valutare la situazione mentre il legale della giovane plaude l’operato della magistratura. Francesco Tuccia, intanto, richiuso nel carcere di Teramo dove c’e’ un reparto per gli accusati di reati sessuali, attende l’interrogatorio di garanzia fissato per lunedi’ o martedi’ prossimo, mentre le indagini continuano.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui