Nella notte di follia che ha visto come reazione alla morte del 15enne ferito alla testa da un colpo di pistola nel tentativo di rapina ad un carabiniere fuori servizio la distruzione del Pronto Soccorso dell’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli, si è aggiunta la ‘spedizione punitiva’ al comando provinciale dei carabinieri, contro il quale sono stati esplosi almeno quattro colpi di pistola ad altezza d’uomo, vicino al passo carraio, da due persone a bordo di uno scooter mentre si trovava nella caserma il 17enne complice del tentativo di rapina. Lo si apprende da fonti investigative le quali evidenziano che le ipotesi del gesto (ma le indagini sono in corso) sono due: o una minaccia contro i militari o un avvertimento diretto ai familiari del complice 17enne, ritenuto responsabile di aver consentito che fosse il più giovane a compiere il tentativo di rapina. Nel momento in cui è stato compiuto il raid contro il comando dei carabinieri, diverse donne si trovavano nella notte davanti all’ingresso pedonale del Comando.

Su quanto accaduto è intervenuto il sindaco di napoli, Luigi De Magistris: “La morte di un quindicenne è sempre e comunque una tragedia. Ma è inaccettabile che sia stato devastato, tanto da dover sospendere l’attività, il pronto soccorso dell’Ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli”. Così De Magistris con un post su facebook, che continua: “Medici e infermieri devono lavorare in serenità per poter curare pazienti in emergenza – sottolinea – Ho più volte chiesto con forza che vi sia più vigilanza negli ospedali e nei Pronto Soccorso. La situazione negli ospedali è già alquanto complicata. Mai come di questi tempi è necessaria sicurezza totale! Basta parole!”.

Il padre di Ugo Russo (questo il nome del 15enne che impugnava una replica di pistola in metallo, identica a quella vera, puntata contro militare 23enne alla tempia attraverso il finestrino che terrorizzato ha reagito sparando tre colpi che hanno raggiunto il ragazzo alla testa e al torace), Vincenzo, ha espresso parole dure su quanto è successo: “Mio figlio è stato giustiziato. Ora voglio giustizia. Ho visto il corpo senza vita in obitorio, aveva un colpo al petto e un altro dietro la nuca. Qualunque cosa abbia fatto, non meritava di essere ammazzato”.

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