”Sono morti per mancanza di ossigeno e non per fattori di inquinamento i pesci del Lago d’Averno”. Lo afferma l’assessore all’Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano, alla luce delle analisi dell’Arpac che aveva provveduto a sollecitare proprio al fine di far luce sulla questione.
”A determinare il decesso di alcune specie – aggiunge Romano – sono state la presenza di idrogeno solforato, che deriva dall’attivita’ vulcanica sottostante il lago, e la contemporanea crescita delle microalghe. L’ecosistema e’ comunque in equilibrio poiche’ i decessi riguardano esclusivamente pesci di medie e grandi dimensioni: quelli piccoli riescono, evidentemente, a soddisfare il proprio bisogno di ossigeno e a riprodursi”. ”Non appena appreso della moria di pesci al Lago d’Averno, la Regione ha immediatamente attivato l’Agenzia di protezione ambientale per comprendere il fenomeno e verificare se si fosse in presenza di illeciti, come sversamenti illegali nel lago: le analisi hanno evidenziato che la questione e’ legata all’attivita’ vulcanica, alle quantita’ di zolfo e alle alghe presenti in un ecosistema unico della Campania, che l’assessorato fara’ di tutto per conservare e tutelare”, conclude l’assessore.