Avviso ai naviganti: il Napoli non deve più vendere a ogni costo. Aurelio De Laurentiis ha sistemato i conti della sua gestione con il monte ingaggi che scenderà attorno ai 70 milioni di euro (il taglio degli stipendi dei vari Insigne, Mertens, Ghoulam, Ospina, Malcuit) e quindi non ci sarà neppure l’esigenza di cedere Koulibaly, un mantra delle due ultime estati. Ovvio, se arriva l’offertona, il patron si siederà ad ascoltare. Spalletti ha rivitalizzato la rosa: e a gennaio i sondaggi sono stati tanti per Fabian, Osimhen, Rrhamani, Politano, Lozano, Di Lorenzo. Ma intanto il Napoli può pianificare una serie di rinnovi: il primo in agenda, già definito, è quello di Alex Meret. In primavera, come più volte raccontato, arriverà la firma al nuovo contratto fino al 2026. E poi due appuntamenti in agenda: Alvaro Torres e Fali Ramadani per Fabian Ruiz e Kalidou Koulibaly. Il Napoli farà una proposta di rinnovo a tutti e due perché spera di trattenere entrambi. Ed è un dettaglio non di poco conto: sul bilancio del club azzurro quei contratti da quasi 8-9 milioni lordi sono stati una specie di zavorra. Un salto in alto dei costi che ha portato il Napoli a spingersi oltre le proprie possibilità finanziarie: dunque, De Laurentiis vuole riportare in basso il monte-ingaggi (ci riuscirà) e imporsi un salary cap con tetto di ingaggio fissato a 7 milioni lordi. La premessa è doverosa per capire come non sarà facile strappare il rinnovo a Koulibaly che ha uno stipendio attuale di 6 milioni netti. Che il Napoli non potrà confermargli. E come sarebbe difficile convincere Fabian a dire di sì se Newcastle o Everton sono davvero pronte a coprirlo d’oro. Ma per De Laurentiis è tempo di svolte. Forse sarà un’estate di grandi cambiamenti, la prossima. Paragonabile solo a quella del 2013, quando arrivò Benitez. Altra condizione sarà la conquista della Champions, con i suoi 60 milioni che si porta in dote. A quel punto lo scenario estivo sarà praticamente apparecchiato: calciatori giovani (ma non promesse, già affermati), con ingaggio non superiore ai 3 milioni, pieni di entusiasmo per il salto al Napoli. Dunque, l’identikit di quelli che per ora sono stati sondati dagli azzurri: a centrocampo piace tantissimo Antonin Barak del Verona con cui è stato già avviato un contatto, mentre in difesa è Geison Bremer il preferito anche se il Torino spara altissimo. Tra i nomi sotto osservazione, il terzino destro dell’Udinese Nahuel Molina e il trequartista dell’Empoli Nedim Bajrami. Come terzino sinistro piace (molto) Mathias Olivera ma anche qui nessun accordo siglato con il Getafe ma solo delle buone premesse per arrivare al sì a giugno. Ovviamente in queste vicende tutto può mutare in fretta. Ma l’impressione è che Barak possa essere uno dei primi rinforzi della prossima estate.

Giuntoli sapeva di aver allestito una rosa di primissimo piano. E il lavoro di Luciano Spalletti è servito a rilanciare calciatori che erano finiti nell’ombra. Ma sul cui valore c’era poco da discutere. È evidente, però, che nel prossimo mercato De Laurentiis continuerà a non fare sconti sui cartellini dei suoi big. Per nessuno. Ascolterà e valuterà. «Rifiutai 100 milioni per Koulibaly, non lo farò mai più», confidò qualche tempo fa facendo riferimento all’offerta del Manchester City. E Spalletti avrà ruolo centrale, per esempio sul destino di Alessio Zerbin che torna dal prestito dal Frosinone. Toccherà a Lucio capire se è già pronto e gli serve un altro anno in prestito. De Laurentiis è abituato a lavorare lontano da occhi indiscreti: ha deciso di esercitare l’opzione per Zambo Anguissa a giugno. Non prima, non ce ne sarebbe il motivo. Una novità nello scenario immediato potrebbe essere il rinnovo di Juan Jesus: ha un solo anno di contratto ma il suo rendimento sta convincendo De Laurentiis a proporgli il contratto per un’altra stagione. Ovviamente, c’è la spinta di Spalletti verso questo passo.

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