Appuntamento mercoledì a Napoli, negli uffici del presidente Iervolino: lì prenderà forma la nuova direzione sportiva della Salernitana, che il patron granata vuole affidare a Riccardo Bigon. Il dirigente, in uscita da Bologna, stava per dire sì al Parma: con i ducali si era già accordato l’allenatore Pecchia e doveva nascere un nuovo progetto. Poi la Salernitana ha divorziato da Sabatini e la frase cult è diventata una domanda: «Che ne pensa?». Il quesito non l’ha rivolto solo Iervolino ai suoi fidati consiglieri e all’amministratore delegato Milan, al momento di scegliere il nuovo «architetto» della squadra. Lo ha chiesto anche il patron, ieri a Capri, a Bigon con il quale ha avuto il primo colloquio telefonico di conoscenza. È terminato formulandogli l’offerta per due anni di contratto. Infine la domanda è stata «girata» da Riccardo – figlio di Alberto, che consegnò al Napoli il secondo scudetto – al suo strettissimo e fidato collaboratore. È Marco Zunino, il coordinatore dello scouting, la ricchezza, i suoi occhi ovunque. Mercoledì, se si farà in tempo anche domani ma bisognerebbe conciliare le disponibilità di tutti, Bigon presenterà alla Salernitana i risultati prodotti dal gruppo che ha sempre lavorato con lui: quella volta che Verdi arrivò dal Milan al Bologna e poi fu ceduto al Napoli ricavandone plusvalenza, l’operazione Tomiyasu ma anche Hickey, che adesso vale per gli inglesi 25 milioni di euro. Con Bigon, in passato, c’erano anche Maurizio Micheli e Leonardo Mantovani ma da tempo li ha messi sotto contratto il Napoli. Sono stati sostituiti nel settore match analyst con Marco Arlotti e Mattia Baldini, quest’ultimo figlio di Franco, l’ex manager, tra le altre, di Real Madrid e Roma. «Presidente, ecco la squadra». E dall’altra parte, Iervolino risponderà: «Direttore, ecco i programmi». L’obiettivo della Salernitana è consolidarsi in Serie A, dopo aver afferrato per i capelli la salvezza che stava svanendo sul più bello, nella drammatica e poi dolcissima partita del 22 maggio contro l’Udinese. Lo striscione del traguardo è comparso a quota 31 – la prima volta da quando la vittoria vale tre punti – e Bigon adesso ha il compito di migliorare il risultato sportivo. Affinché accada, deve potenziare la squadra e alzare il tasso tecnico, ha il compito di individuare e segnalare profili che diventino base per il presente e futuro capitale. Taciturno, schivo, non ama la sovraesposizione mediatica: Bigon è l’uomo di campo, vicino ai giocatori e con una fitta rete di osservatori. Dopo la laurea in Giurisprudenza a Ferrara e la carriera di calciatore da difensore ma non della caratura del papà Alberto con il suo Milan, si è fatto largo a Reggio Calabria, dove era legato a filo doppio con Mazzarri, team manager, direttore. Poi la grande opportunità a Napoli, la gestione di Edinson Cavani che fu il grande colpo di De Laurentiis. Definiti il ds e la presentazione alla tifoseria che attende il varo della campagna abbonamenti, la Salernitana si concentrerà sui colpi di mercato funzionali al modulo 3-5-2 dell’allenatore Nicola. Bigon si prepara. Petrachi, Sogliano, Meluso adesso sono profili non cancellati sul taccuino della Salernitana solo per eccesso di zelo.