Torna il campionato anche per il Napoli di Luciano Spalletti. Il toscano torna a parlare alla stampa per presentare la sfida di Verona contro l’Hellas di lunedì, esordio in stagione per gli azzurri nel secondo anno della sua gestione. La preparazione alla sfida, il nuovo Napoli che nasce, il mercato sullo sfondo, questi i temi della prima conferenza stampa della nuova stagione per l’allenatore azzurro che è atteso da domande importanti sul presente e sul futuro di una squadra che ha perso punti di riferimento importanti nell’ultima estate. «Quando sono arrivato un anno fa De Laurentiis mi ha spiegato il futuro del suo Napoli: una squadra che guardasse anche i conti, ringiovanisse la rosa, tornasse in Champions League e giocasse un buon calcio» ha detto Spalletti. «Si voleva già cedere gli anni scorsi qualcuno della squadra, ma il club non c’è riuscito. E gli obiettivi sono stati centrati tutti. Oggi c’è un Napoli che non ha più tanti calciatori bravi che ci hanno aiutato a raggiungere traguardi importanti, ma questa squadra ha una città alle spalle che merita sempre ambizioni alte e dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. Ho una responsabilità: gettare le basi del Napoli del futuro, un compito che mi stimola. Ma non posso assicurare niente: si gioca per raccogliere il massimo a disposizione. Serve tempo, portando avanti sempre quell’amore e quella passione per la maglia che vestiamo». «Sono in linea con la società sul ringiovanimento della rosa e l’abbassamento dei costi. Sul resto c’è ancora da lavorare, manca un mese alla chiusura del mercato e ci sono però già 12 punti a disposizione in campionato. Tutte le squadre attraversano momenti delicati dal punto di vista economico, bisogna dare tempo alla società per completare la rosa sul mercato» ha proseguito.
«Io ai tifosi dico che noi faremo del nostro meglio sin da subito. Sono convinto che faremo innamorare di nuovo la città». «Sono stimolato dal lavoro che mi aspetta. Ma serve un po’ di sostegno sia dalla città che dal club: la cosa più complicata sarà ritrovare le dinamiche che avevamo nello spogliatoio un anno fa, che sono cambiate. Quando perdi Ospina, Mertens, Insigne, Koulibaly non può essere lo stesso. Bisogna essere bravi a ricreare quelle condizioni. Io non ho timore di niente: la squadra che scenderà in campo a Verona sarà composta quasi interamente da calciatori che erano qui l’anno scorso. Sono convinto che faremo subito vedere la qualità di gioco mostrata in passato. Vedremo quali saranno le reazioni ma ho fiducia nei miei calciatori. Quando dei calciatori importanti vanno via, anche giovani, vanno sostituiti con altri calciatori importanti. Giocheremo la Champions League e siamo in terza fascia, giocheremo contro top club in Europa e in Italia, dove le nostre rivali si sono rinforzate con calciatori già pronti. I nostri nuovi acquisti hanno caratteristiche giuste per noi. Sarà un campionato lungo e difficile, questo nostro cambiamento lo valuteremo strada facendo». «Il mio contratto in scadenza? Non me ne importa nulla. Vista la mia età, è giusto andare avanti di anno in anno, a fine stagione si tirano le somme, farò sempre così in futuro se continuerò ad allenare». «Simeone viene a Verona con noi. Lo stiamo aspettando qui, è uno di quei calciatori di cui abbiamo bisogno e Napoli è ciò di cui lui ha bisogno nella sua carriera. È un acquisto corretto». «In questo momento ho 25 calciatori, per le rotazioni siamo a posto e non li userò tutti. Sirigu è arrivato in ottima condizione ma è una persona intelligente, un grande professionista, ci ha chiesto di allenarsi un po’ in più per tornare a contatto con la porta». «Piano piano vedo la squadra sempre più motivata, le facce tirate al punto giusto. Andiamo con fiducia in campo, vogliosi di mettere in campo le nostre intenzioni». «I calciatori arrivati sono diversi. Kim ha dimostrato già le qualità di uomo e calciatore che ha, con personalità e leadership che ha fatto vedere già con quel balletto sui social. Poi è veloce, tecnico, ha impatto nel gioco aereo. E al secondo giorno già parlava italiano ripetendo le indicazioni alla difesa». «Voci di mercato? Siamo professionisti, ci adeguiamo alle regole e non possiamo fare altrimenti. Non dobbiamo fare le sentinelle perché qui tutti fanno il proprio lavoro». «Il Verona è sempre stato cliente complicato, chi pensa che sarà una partita facile evidentemente non ha mai giocato a calcio. Hanno perso in Coppa e li troveremo ancora più agguerriti di una settimana fa». «Simeone e Osimhen sono due prime punte che vogliono primeggiare, ma secondo me possono anche stare insieme. Devono rendersi conto che possono dividersi i compiti».