Superbonus, alla fine è arrivato l’accordo. Con un testo in extremis che sblocca la cessione dei crediti limitando la responsabilità solidale. Una mediazione che sblocca uno stallo che da giorni teneva in scacco i 17 miliardi di sostegni a famiglie e imprese del decreto aiuti bis. La soluzione trovata prevede che la responsabilità in solido nella cessione dei crediti di bonus edilizi e superbonus si configuri solo se il concorso nella violazione avviene «con dolo o colpa grave». In sostanza, occorre una condotta fraudolenta, una truffa o almeno un’operazione connotata da scarsa diligenza per finire nei pasticci. Per quanto riguarda i crediti sorti prima delle misure introdotte in funzione anti-frode, l’emendamento del governo stabilisce che la responsabilità in solido per i soggetti diversi da banche, intermediari finanziari e assicurazioni, sarà circoscritta ai casi di dolo o colpa grave ma sarà necessaria la presentazione di visti di conformità asseverazioni e attestazioni ora per allora. La svolta maturata ieri potrebbe avere conseguenze molto positive sulla movimentazione dei crediti fiscali. Per tutta l’estate le richieste per il Superbonus sono cresciute ma spesso sono rimaste parcheggiate nel cassetto fiscale, creando accumuli per gli operatori difficili da smaltire. A sperare nella svolta, c’era l’Ance, l’associazione dei costruttori, che riteneva il provvedimento l’ultima opportunità per sbloccare il meccanismo della cessione del credito: un mercato che, avevano fatto notare i costruttori, «sta paralizzando gli interventi di Superbonus già avviati ed è fonte di grandi disagi per le famiglie e le imprese». Il governo è convinto che con l’emendamento si potrà per evitare il fallimento di circa 40 mila aziende che hanno immagazzinato i crediti ma che non riescono più a monetizzarli. E secondo i calcoli dell’Ance ci sarebbero 20 miliardi di crediti potenziali pronti a ripartire. Anche Confedilizia ha tirato un sospiro di sollievo spiegando che «da tempo c’era la necessità di un intervento che chiarisse definitivamente che i cessionari non incorrono in alcuna responsabilità. E ciò è avvenuto, salvo che tale responsabilità, giustamente, non derivi da dolo o colpa grave. L’auspicio adesso – ha proseguito Confedilizia – è che i crediti finora acquisiti possano tornare liberamente a circolare e conseguentemente proprietari e condominii abbiano la possibilità di reperire sul mercato imprese disposte ad avviare, e in alcuni casi anche a proseguire, i lavori». Positiva la reazione del mondo bancario. L’approvazione dell’emendamento al decreto legge Aiuti bis «è un passo in avanti e può contribuire a riavviare il mercato degli acquisti di tali bonus» ha fatto sapere l’Abi. «Adesso è importante che l’Agenzia delle Entrate adegui il contenuto della circolare dello scorso giugno, in modo che si creino le condizioni più favorevoli per l’acquisto dei bonus edilizi», hanno poi aggiunto il presidente Antonio Patuelli, e il direttore generale, Giovanni Sabatini.
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