Seconda tappa di audizioni sulla Manovra del governo Meloni. Un documento che il governo è già pronto a ridiscutere, a cominciare dalla possibile retromarcia sul limite a 60 euro per le sanzioni sui negozianti che non accettano i pagamenti digitali via Pos: ieri la presidente del Consiglio ha detto che potrebbe anche scendere. Ma anche la materia pensionistica è in bilico, con la maggioranza che preme per rivedere il meccanismo molto penalizzante di Opzione donna. Pochi parlamentari al via dell’audizione di Bankitalia: quattro presenti (incluso il presidente), tre da remoto sui 50 delle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. E da via Nazionale arrivano chiare indicazioni negative, proprio sui punti più caldi: tetto al contante e pos servono per contrastare la criminalità, mentre la flat tax penalizza i dipendenti. Anche il Cnel punta il dito contro il rialzo al tetto del contante e i condoni che “non aiutano contro la lotta all’evasione” mentre l’Istat si sofferma sulla stretta sul reddito di cittadinanza, rilevando come anche per i cosiddetti occupabili sia difficile l’accesso al mercato del lavoro. “La lotta all’evasione fiscale è fondamentale. Abbiamo per mesi organizzato un’analisi complessa di tutto il sistema fiscale, con proposte di riforma. Il nostro è un sollecito forte a continuare questa lotta e alcuni provvedimenti non aiutano in questa direzione, ma rischiano di andare in senso contrario, in particolare quelli sull’uso del contante”. Lo ha detto Tiziano Treu, presidente del Cnel, in audizione davanti alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sulla legge di bilancio. “La diffusione della moneta elettronica è importante perché favorisce la verifica e l’effettività delle risorse trasmesse e anche perché è utile per tante operazioni di tracciabilità per l’Agenzia dell’entrate”.

Inoltre, ha detto ancora Treu, “i condoni, anche se si è precisato che non si tratta di condoni veri e propri ma di una rottamazione delle cartelle e della riduzione sanzioni, non aiutano”. In manovra “alcune delle misure non connesse all’emergenza energetica presentano aspetti critici che la Banca d’Italia ha più volte segnalato anche in passato con riferimento a misure analoghe. La discrepanza di trattamento tributario tra dipendenti e autonomi, e all’interno di questi tra quelli sottoposti a regime forfettario ed esclusi, risulta accresciuta”. Lo ha detto Fabrizio Balassone, capo servizio struttura economica della Banca d’Italia. “In un periodo di inflazione elevata la coesistenza di un regime a tassa piatta e uno soggetto a progressività come l’irperf comporta un’ulteriore penalizzazione per chi soggetto a quest’ultimo”, ha aggiunto

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