L’Aula della Camera ha approvato, a maggioranza qualificata, la risoluzione di maggioranza sullo scostamento del pareggio di bilancio dopo il clamoroso flop di ieri. I voti a favore sono 221 stati, 116 i contrari. “Ora manca il Senato, andiamo avanti come previsto con il decreto il Primo maggio – ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, uscendo dalla Commissione Bilancio del Senato -, poi sempre con atteggiamento di responsabilità andiamo avanti. Credo che dagli errori si impara, spero che in futuro non si ripetano situazioni simili”. Ma c’è stata bagarre durante il dibattito con la seduta sospesa per alcuni minuti: mentre i deputati del Pd abbandonavano l’Aula dopo un attacco di Tommaso Foti (Fdi) a Debora Seracchiani, il dem Nico Stumpo si è scagliato verso i banchi di Fdi. Sono intervenuti i commessi e sono volati spintoni. Foti ha contestato il fatto che Serracchiani avesse detto che Andrea Delmastro dovesse dimettersi per la sua assenza di ieri in Aula al voto sul Def. “Peccato che alla fine l’unica che si è dimessa è stata lei”. A quel punto i deputati del Pd hanno iniziato a lasciare l’Aula mentre da Fdi si urlava “Fuori, Fuori!” in coro. Nel frattempo Stumpo, che era stato già richiamato all’ordine per le sue intemperanze dal presidente Lorenzo Fontana, si è diretto verso i banchi di Fdi, dove è stato bloccato dai commessi ma c’è stato contatto con colleghi di Fdi. Poi la seduta è ripresa e i deputati del Pd sono rientrati nell’Emiciclo. “Siamo stati costretti a tornare in Aula, per far rientrare tutti i deputati e le deputate della maggioranza, dopo il grave fatto di sciatteria di ieri che ha visto la maggioranza andare sotto su una votazione fondamentale come quella del Def e dello scostamento – ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, in Transatlantico, parlando con i giornalisti -, un documento di previsioni molti importanti per imprese e famiglie”. “Episodio che dimostra ulteriormente che non sono pronti come dicevano di essere e che rischiano di minare la credibilità del Paese. Una giornata di forzature. Noi andremo avanti a ricordare quali sono le prerogative legittime delle opposizioni, consapevoli del nostro ruolo”. Durante il dibattito, in mattinata, malore per il deputato Angelo Bonelli. La seduta è stata immediatamente sospesa. Aveva appena finito la sua dichiarazione di voto quando a un certo punto si è sentito male. Immediato l’intervento dei sanitari e dei commessi che lo hanno portato fuori dall’Aula e accompagnato in infermeria per i primi controlli. Alla ripresa dei lavori Matteo Richetti (Iv) gli ha mandato “un grande in bocca al lupo”. Le sue parole sono state sottolineate da un applauso unanime dell’Assemblea di Montecitorio. Secondo quanto viene riferito, Bonelli non ha perso i sensi ma, su consiglio dei sanitari, è stato portato in ospedale per ulteriori accertamenti.

GLI INTERVENTI IN AULA ALLA CAMERA

“Noi dobbiamo chiedere scusa ai nostri elettori e al governo – ha detto nell’Aula della Camera Andrea Tremaglia (Fdi) riferendosi alle assenze nella maggioranza che ieri hanno determinato la bocciatura della risoluzione sullo scostamento di bilancio -, che sta lavorando bene e molto. Io personalmente mi sento, poi, di dover chiedere scusa al presidente Meloni, che in questi anni ha dato sempre esempio di umiltà e lavoro costante. La politica è dare l’esempio e noi ieri abbiamo dato un cattivo esempio”. Tremaglia ha quindi ribadito che gli assenti di Fdi ieri erano “cinque che non erano in missione, ma la maggior parte purtroppo per malattia”.

“Non c’è nessuna crisi politica in atto anche se era meglio concludere ieri l’esame del Def – ha detto Paolo Barelli capogruppo di Fi -. I partiti che sostengono il governo sono uniti”.

“Per quanto è successo ieri la Lega si prende la sua quota di responsabilità – ha spiegato il leghista Riccardo Molinari alla Camera in dichiarazione di voto – ma non c’è nessuna crisi politica in atto, nessun messaggio a nessun ministro in particolare: anzi a Giorgetti non possiamo che dire grazie”. Per Molinari, “quello che è successo ieri è conseguenza di quella furia iconoclasta che ha portato al taglio dei parlamentari senza pensare che i ruoli apicali alla Camera sono rimasti gli stessi per cui quando qualcuno è in missione non fa il ponte del primo maggio ma sta lavorando per la comunità. Solo chi vede il Parlamento come una alternativa alla disoccupazione può pensare che solo stare qui a schiacciare il bottone è lavorare. Delegittimare il Parlamento dà potere ad altre forze…”.

“Oggi siete pronti? Ieri avete mostrato che non vi rendete conto del fatto che siete pagati lautamente per lavorare. Ci aspettavamo che Meloni andasse a chiedere scusa al Quirinale per quello che è successo”: così rivolto ai banchi della maggioranza, Riccardo Ricciardi di M5s, accusando il governo di “gettare il fumo negli occhi degli italiani”. “Quello che è successo ieri è una farsa che ci preoccupa poco. Ci preoccupa il fatto che state distruggendo il futuro di questo Paese”, conclude.

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