“Diffondete il suo bene ovunque affinché ci sia rispetto per il prossimo come voleva lui. Perchè per lui non c’è stato”. Commossa, con la voce rotta dal pianto, Mariarosaria, la madre del tirocinante del Cnr Fulvio Filace, morto nell’esplosione dell’auto prototipo sulla Tangenziale di Napoli insieme con la ricercatrice Maria Vittoria Prati, ha pronunciato queste parole nel ricordo del figlio subito dopo l’omelia nella Chiesa di S. Maria del Carmine a San Giorgio a Cremano (Napoli). Mentre un cugino di Fulvio, sempre al termine dell’omelia, ha chiesto per lui “verità e giustizia”. Accanto al marito Salvatore, Mariarosaria ha lanciato un messaggio, accolto da un lunghissimo applauso dai tanti amici e conoscenti che hanno riempito la chiesa. “Era il figlio che ogni madre desidera. Voleva salvare il mondo perché diceva che gli uomini non devono morire di cancro per le emissioni gassose. Diceva “mamma troverò la soluzione per tutti” e io dissi “quanto sei ingenuo figlio mio”, ma sapevo che ce l’avrebbe fatta. Era un uomo in gamba. Tutti mi avete chiesto cosa potete fare per me. Fulvio ha diffuso amore, bene per il prossimo. Diffondete il suo bene ovunque affinché ci sia rispetto per il prossimo come voleva lui. Perché lui non l’ha avuto”, ha spiegato la madre. A celebrare i funerali don Orlando Esposito. “Papa Francesco insiste sul rispetto dell’ambiente e proprio per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo, tu Fulvio con Maria Vittoria, stavi sperimentando su un progetto ‘salvare la vita’: convertire cioè le auto tradizionali in auto a pannelli solari per ridurre l’inquinamento” ha detto in un passaggio dell’omelia. “Ora tocca a noi, come Gesù nel Vangelo che abbiamo ascoltato: toccare per dire alzati, vivi, non sei morto. Ora tocca a noi volere fortemente di non inquinare, di non sporcare questa nostra terra che deve sapere di paradiso, di felicità, di rispetto. Un progetto tuo e da oggi sempre più nostro per respirare, per vivere, per saper stare su questa terra”. Tra i banchi la prorettrice dell’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ Rita Mastrullo e il direttore del Dipartimento di Ingegneria Industriale della ‘Federico II’ Nicola Bianco oltre al deputato di Alleanza Verdi – Sinistra Francesco Emilio Borrelli, esponenti dell’amministrazione comunale. “Una comunità si è raccolta intorno a Fulvio” ha detto il sindaco Giorgio Zinno. “Sono tanti i punti oscuri sui quali chiediamo che venga fatta quanto prima chiarezza perché un ragazzo di 25 anni non può morire mentre sperimenta un nuovo prototipo. E’ qualcosa di folle, fuori da qualsiasi ragionevolezza. Questo è l’appello che facciamo a chi sta oggi ricercando la verità e lo faremo anche insieme ai suoi amici che hanno chiesto di fare una fiaccolata”. E lunedì 3 luglio alle 20 da Villa Bruno partirà una fiaccolata in ricordo di Fulvio. Risposte si attendono intanto dall’inchiesta della Procura di Napoli: le ipotesi di reato, nel fascicolo allo stato contro ignoti, sono quelle di duplice omicidio e incendio colposi con l’obiettivo di fare luce sulle cause di questa tragedia.