La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sarà a Lampedusa domani su invito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Domenica sera von der Leyen è attesa a New York dove resterà fini alla metà della prossima settimana per l’Assemblea Generale dell’Onu. Momenti di tensione all’hotspot di Lampedusa dove centinaia di migranti, stanchi di aspettare il loro turno per il trasferimento, hanno iniziato a protestare. Polizia e Croce Rossa hanno spiegato che verranno trasferiti quasi tutti. In mattinata sono stati trasferiti 780 migranti con un catamarano che sta viaggiando verso Pozzallo e 400 con il traghetto di linea Galaxy. La polizia, al momento, sta chiamando altre 800 persone che verranno spostate nelle prossime ore. Il camion, con autogru, pedane di bottigliette d’acqua e cornetti, è stato fatto passare pochi minuti dopo la telefonata con il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari: i lampedusani hanno sgomberato il blocco stradale creato fra le vie Vittorio Emanuele e Ariosto. “Il gesto di fare passare il camion è stato un piccolo segnale di distensione – ha detto Giacomo Sferlazzo del movimento Mediterraneo Pelagie -. Siamo qui per bloccare le tende e se dal caso andiamo a Ponente perché il nostro obiettivo è bloccare la tendopoli. Questo blocco è stato un primo segnale per far capire che siamo disposti anche a gettarci sotto i camion per bloccare la tendopoli. Non abbiamo paura del questore, della Meloni, della Von der Leyen, vengano in piazza a parlare con noi. Resteremo qui finché l’isola non verrà svuotata e bypassata affinché possa respirare e la popolazione possa essere tranquilla e non più martoriata”. Sempre al microfono è stato lanciato, tanto da Sferlazzo quanto dal vice sindaco Attilio Lucia, un appello: “Tutta la popolazione deve prendere coscienza della gravità della situazione perché qualcuno ancora pensa che la situazione possa essere gestita. Noi siamo per la pace, siamo per la pace”. La gente nella piazza, dove sorge l’obelisco, ha applaudito. A tutti i commercianti è stato chiesto di abbassare le saracinesche e scendere in piazza, così come sono state invitate le famiglie con i bambini piccoli e gli anziani. Il sit-in, sotto il Comune, va avanti e gli isolani si sono dati appuntamento, per le 17,30, al porto per una nuova manifestazione. I manifestanti si stanno muovendo verso Capo Ponente per bloccare la realizzazione della tendopoli: “Andiamo in massa – urla al microfono Giacomo Sferlazzo del movimento Mediterraneo Pelagie, che per giorni ha tenuto un sit-in davanti al municipio – . Spostiamoci tutti perchè non deve essere creata nessuna tendopoli, altrimenti tutti abbandoneremo l’isola”. Si sta decidendo come organizzarsi perché il blocco stradale in via Vittorio Emanuele, nei pressi del Municipio, dovrà essere mantenuto, secondo gli organizzatori della protesta. “La situazione è gravissima, si vogliono prendere l’isola. Chiamate i parenti, gli amici, la situazione è gravissima. Salviamo casa nostra, salviamola”, urla Sferlazzo. “Non si tratta della creazione di un nuovo hotspot, che invece è in fase di realizzazione a Porto Empedocle. Lampedusa è stata esclusa totalmente dal prefetto Valerio Valenti e dal prefetto di Agrigento Filippo Romano per la nascita di nuove strutture d’accoglienza”. Così il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, che in viva voce ha telefonato a uno dei manifestanti, Giacomo Sferlazzo, per spiegare cosa sta accadendo. “Queste tende che verranno portate sull’isola sono per noi. Non abbiamo dove far dormire il personale, abbiamo bisogno quando c’è un fatto di questo genere di molto più personale”, ha spiegato il questore. Ricifari ha garantito il suo arrivo sull’isola per domattina e un incontro con gli isolani nella piazza della chiesa di San Gerlando. “Non vogliamo gravare su Lampedusa che è già sovraccaricata. Una situazione che pesa anche su di noi – ha sottolineato il questore – . E’ meglio avere questa gente a Porto Empedocle per sgravare l’isola, riducendo gli sbarchi. Ieri, così come nei giorni scorsi, le navi militari hanno fatto da schermo e hanno raccolto ogni giorno 800-1000 persone che non sono arrivate sull’isola, portandole direttamente o a Pozzallo o a Messina o a Reggio Calabria. Al momento abbiamo 1.600 persone a Porto Empedocle”. Ad ascoltare le parole del questore centinaia di isolani che, tramite Sferlazzo, hanno invitato il questore a recarsi a Lampedusa.
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