Israele ha lanciato un attacco all’Iran, colpendo una base militare nella provincia di Esfahan, nella zona centrale del Paese. Lo spazio aereo su Teheran e in altre città è stato chiuso per alcune ore. Esplosioni sono state registrate anche nel sud della Siria, mentre nel nord di Israele sono risuonate le sirene di allarme. La risposta di Israele all’Iran è arrivata nel giorno del compleanno della Guida Suprema Khamenei, nato il 19 aprile 1939. Ieri Israele aveva avvisato gli Stati Uniti che avrebbe compiuto ritorsioni contro l’Iran nei prossimi giorni: lo riferisce la Cnn citando un alto dirigente americano. “Non abbiamo approvato la risposta”, ha detto la fonte. “Un segnale all’Iran che Israele ha la capacità di colpire all’interno del Paese”. Lo ha detto una fonte israeliana al Washington Post commentando l’attacco limitato di stanotte sul territorio iraniano, nei pressi di Esfahan. La dichiarazione è stata ripresa anche dal quotidiano israeliano Haaretz. I mini droni abbattuti dalle difese aeree iraniane a Esfahan erano pilotati da “infiltrati” dall’interno dell’Iran: lo sostengono analisti citati dalla tv di Stato iraniana, secondo quanto riferisce il Times of Israel. Un alto funzionario iraniano ha affermato che Teheran non prevede una ritorsione immediata dopo l’azione militare di stanotte di Israele. Lo scrive l’agenzia russa Tass. Il comandante in capo dell’Esercito iraniano, Abdolrahim Mousavi, ha definito “assurdi” i rapporti che attribuiscono ad Israele gli attacchi a Esfahan e ha sostenuto che le esplosioni erano il suono dell’abbattimento di “oggetti volanti”. Lo riporta Iran International. Riguardo ad una potenziale ritorsione di Teheran contro lo Stato ebraico, Mousavi ha affermato che Israele “ha già visto la risposta dell’Iran”. L’attacco in Iran della notte scorsa “è stato condotto da piccoli droni, possibilmente lanciati dall’interno del Paese stesso”. Lo ha detto una fonte dell’Iran al New York Times, ripreso da Haaretz. Secondo la stessa fonte, “i sistemi radar del Paese non hanno intercettato velivoli non identificati entrati nello spazio aereo dell’Iran”. Esfahan, nel centro dell’Iran, ospita diverse importanti strutture militari, tra cui impianti nucleari, un’importante base aerea e fabbriche legate alla produzione militare iraniana, tra cui droni. I primi rapporti dell’agenzia di stampa iraniana Fars parlano di “tre esplosioni” udite nei pressi di Qahjavarestan, vicino all’aeroporto di Esfahan e alla base aerea dell’esercito di Shekari. Anche se il più noto impianto di arricchimento dell’uranio di Natanz si trova nella provincia, la struttura di conversione dell’uranio dell’Iran si trova nella zona sud-orientale di Zerdenjan a Esfahan. L’impianto, la cui costruzione iniziò nel 1999, ospita tre piccoli reattori di ricerca forniti dalla Cina, oltre a occuparsi della produzione di carburante e di altre attività per il programma nucleare civile dell’Iran. Esfahan è anche sede di un’importante base aerea iraniana che ospita la flotta ormai obsoleta di F-14 Tomcat di produzione americana, acquistata dall’Iran prima della rivoluzione islamica del 1979. Alcune ricostruzioni iniziali suggerivano che un impianto radar presso la base potesse essere stato il bersaglio dell’attacco. Altrettanto importanti sono le strutture di produzione di armi nella città e nei dintorni. All’inizio dello scorso anno è stato lanciato un attacco, attribuito a Israele, contro quello che era presumibilmente una fabbrica di armi nella città, che come l’attacco odierno avrebbe coinvolto tre droni.