Stop alla proposta di legge Schlein sull’aumento delle risorse per la sanità. Il testo a prima firma della segretaria Dem è stato infatti affossato con il voto dell’Assemblea che ha approvato una serie di emendamenti soppressivi degli articoli della proposta. Emendamenti che, di fatto, recepivano, le condizioni poste dal parere contrario per le coperture da parte della commissione Bilancio. In extremis i Dem per provare a salvare la pdl hanno chiesto un rinvio in commissione del testo per provare “a individuare insieme una soluzione”, ha sottolineato la capogruppo Dem Chiara Braga facendo un appello in questo senso alla maggioranza. “Non si approvano leggi senza copertura”, è stata la replica del capogruppo di FdI Tommaso Foti che si è espresso contrariamente. “L’impegno del mio gruppo – ha evidenziato successivamente – è quello a fare la nostra parte sul fronte della sanità ma non con coperture incerte”. Foti ha tra l’altro ricordato la richiesta d’urgenza da parte dei Dem sul provvedimento così come il fatto che il governo abbia messo mano a dei provvedimenti sulle liste d’attesa. “Un decreto vuoto”, ha replicato la segretaria Dem Schlein. Che ha parlato di una scusa “burocratica”, quella usata dalla maggioranza per bocciare il testo. “Gettate la maschera ma noi continueremo nella nostra battaglia”, ha detto la segretaria Dem intervenuta in Aula a difesa della propria proposta prima di partire per impegni a Bruxelles. Quello della maggioranza è stato un “blitz” che ha umiliato il Parlamento, sono andati all’attacco anche M5s con Andrea Quartini ma anche Avs e Az. Critico sulla mancanza di coperture ma anche sui “populismi” da ambo le parti andati in scena nella seduta Iv, intervenuta con Luigi Marattin. Il provvedimento del Pd proponeva per i prossimi cinque anni un incremento graduale dei fondi al Servizio Sanitario nazionale fino a raggiungere nel 2028 un finanziamento non inferiore al 7,5% del Pil, lo stop al tetto di spesa per il personale e interventi sul nodo delle liste d’attesa. Ieri l’Aula della Camera aveva invece approvato all’unanimità una proposta di legge di iniziativa parlamentare a prima firma del Dem Marco Furfaro per il medico di base ai senza fissa dimora. Proposta che prevede uno stanziamento di due milioni in due anni per una sperimentazione a partire della città metropolitane.