È un lontano ricordo la Belle Époque delle promesse mirabolanti. Al cospetto dei problemi da risolvere, per davvero, non a chiacchiere, la propaganda non regge più. Quello che in campagna elettorale veniva “garantito”, con troppa nonchalance, ora va mantenuto. I cittadini giustamente chiedono il conto. Al primo vero grande ostacolo, la riapertura delle scuole di Aversa, l’assessore alla Pubblica istruzione Alfonso Oliva è inciampato nelle carenze strutturali della scuola dell’infanzia di via Ovidio. A giugno le quattro aule sono state dichiarate inutilizzabili da Danila D’Angelo, dirigente dell’area Tecnica Manutentiva, perché allocate in edifici non destinati a uso scolastico. Dopo aver ipotizzato e poi scartato il trasferimento degli alunni presso l’istituto dell’Unrra Casas, a causa delle veementi proteste delle famiglie, Oliva ha optato per il plesso delle elementari della Linguiti in via De Chiara, quest’anno accorpato alla scuola media Pascoli, divenuta istituto comprensivo e diretto dalla preside Simonelli. Problema risolto? Macché. Per ospitare aule della scuola dell’infanzia servono interventi di adeguamento. Lavori che si sarebbero dovuti svolgere, almeno nelle intenzioni di Oliva, durante le lezioni. Ma per l’assessore alla Pubblica istruzione è arrivata la doccia fredda. La dirigente scolastica ha stabilito che l’istituto resterà chiuso finché l’opera non sarà completata. Risultato: domani la Linguiti non aprirà i cancelli. Decisione dolorosa ma inevitabile quella della preside. È impensabile l’avvio delle lezioni mentre sono in corso lavori all’interno dell’istituto. Una bella gatta da pelare per Oliva. L’assessore ha però assicurato che gli interventi saranno ultimati già entro questa settimana. Improbabile se si considera che la determina di affidamento dei lavori è stata adottata poche ora fa. Non mancano le critiche dell’opposizione che ha definito “vacanziera” la nuova giunta. Intanto nella giornata di oggi è prevista una raccolta firme, promossa da Carlo Schiattarella e da altri genitori. In molti avevano iscritto i loro figli proprio per la posizione strategica dell’istituto dalle loro abitazioni e avrebbero non poche difficoltà a recarsi altrove in una città come quella di Aversa, difficile da percorrere per l’intenso traffico. “Venerdì 6 settembre – si legge nella bozza della petizione -, apprendiamo da una laconica circolare della dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Pascoli che sia i bambini dell’infanzia, che i bambini della primaria quest’anno andranno a scuola in data da destinarsi, dopo i lavori di adeguamento del plesso della Linguiti, dopo lavori già programmati per accogliere, giustamente, anche i bambini dell’infanzia ed evitare così loro il lungo trasbordo e disagio”. Poi un rosario di interrogativi. “Tutto ciò, però, lo apprendiamo a pochi giorni dell’inizio della scuola ed allora vorremmo capire, se ci è dato di capire, alcune cose: perché il comune di Aversa ha corrisposto per anni un lauto canone d’affitto per una struttura inadeguata? Come è stato possibile che nessun dirigente, responsabile della sicurezza se ne accorgesse? Perché i lavori di adeguamento, già preventivati molti mesi prima, vengono effettuati solo ora, in concomitanza dell’inizio dell’anno scolastico? I bambini sono tutti uguali ed hanno gli stessi diritti, sanciti dalla Costituzione. In un territorio difficile come quello dell’agro-aversano lo Stato non può mostrarsi debole, latente. Si insegna, soprattutto, con l’esempio! Chiediamo, quindi, – affermano i genitori – che i nostri figli ed i lavoratori della scuola siano messi nelle condizioni di lavorare in vista dell’eccellenza e del meglio, che i nostri figli abbiano aule, laboratori, palestre, mense come deve accadere in un paese normale dell’Europa”. Impossibile dare torto ai genitori. E addio alla Belle Époque della propaganda elettorale. Matacena e company tornano nel mondo reale. Quello pieno di problemi da risolvere. Con i fatti. Non a parole.

Mario De Michele

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