La premier Giorgia Meloni è intervenuta con un videomessaggio questa mattina alla cerimonia di apertura dell’87esima edizione della Fiera del Levante di Bari. Al suo posto – per il simbolico taglio del nastro e per il discorso d’inaugurazione – Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. Meloni sarà comunque in Puglia nelle prossime settimane per la sottoscrizione da parte di governo e Regione dell’Accordo di coesione. Il capo del governo interverrà a Bari il 22 ottobre, al Festival delle Regioni. «La Fiera del Levante ha attraversato la storia nazionale, raccontando l’evoluzione del nostro sistema economico e imprenditoriale. È rimasta sempre un punto di riferimento – sono le parole di Meloni nel videomessaggio – e una delle principali vetrine del dinamismo, dell’intraprendenza e della creatività delle nostre imprese e dei lavoratori. Oggi i principali indicatori macroeconomici ci restituiscono la fotografia dell’Italia che cresce più del doppio della media europea.

Il merito è del governo? L’ho detto tante volte: no. Il merito è del nostro tessuto produttivo, di chi ogni giorno si rimbocca le maniche per portare avanti la propria attività. Quello che ha fatto il governo è semplicemente la sua parte, cioè assicurare stabilità e segnare una visione di lungo periodo per creare un ambiente il più possibile favorevole alle imprese, costruendo le condizioni per fare della nostra nazione un luogo dove sia conveniente investire. I risultati iniziano a vedersi, anche e soprattutto al Mezzogiorno e questo mi rende particolarmente fiera. Nel 2023 il Pil del Sud è cresciuto più della media nazionale. L’occupazione è aumentata in misura maggiore rispetto al resto d’Italia. Gli investimenti sono saliti del 50%. Il Mezzogiorno ha dato una spinta decisiva alle esportazioni, ad esempio permettendo così all’Italia di piazzarsi al quarto posto nella classifica mondiale dell’export», ha sottolineato la premier.

«Il Sud – ha aggiunto – è stato di fatto la locomotiva economica dell’Italia, a differenza di quello che abbiamo visto negli anni passati, quando si ritrovava sempre a essere il fanalino di coda. Abbiamo voluto tracciare una direzione nuova e chiara e intendiamo seguirla. Abbiamo riformato le politiche di coesione. Dobbiamo comprendere meglio e più velocemente che le risorse sono molto preziose e dobbiamo fare in modo che siano effettivamente impiegate per ridurre le disparità tra territori e per gli interventi strategici. Abbiamo introdotto gli accordi di coesione e ne abbiamo sottoscritti ormai 19 con Regioni e Province autonome, mettendo finora a disposizione 35 miliardi di euro e adesso ovviamente ci apprestiamo a concludere questo percorso proprio con la Regione Puglia. Abbiamo voluto la nascita del fondo infrastrutturale con l’obbligo di destinare alle Regioni del Sud almeno il 40% dei fondi pluriennali per gli investimenti, e poi la Zes unica del Mezzogiorno che questo governo ha voluto con forza dialogando in una negoziazione molto complessa con la Commissione europea, e credo sia un altro mattone estremamente importante di questa strategia fondamentale», ha ribadito la presidente del Consiglio.

Poi l’appello finale a far spiccare il volo al Mezzogiorno. «In questo ambito c’è anche il credito d’imposta degli investimenti per il quale abbiamo complessivamente stanziato 3,4 miliardi, e poi la proroga della decontribuzione in particolare per l’occupazione di giovani e donne. Sono tanti mattoni di una strategia più ampia di questo governo, messa in campo per rispondere al desiderio di protagonismo del Sud, che non chiede assistenzialismo, sussidi, mancette elettorali, ma di essere messo nelle condizioni di competere alla pari col resto della nazione. Il Sud è stato considerato quasi una zavorra, in realtà è una grande opportunità di crescita per l’Italia. A noi spetta il compito di liberare il suo immenso potenziale inespresso con investimenti, interventi mirati, spinta alle infrastrutture per ridurre il divario. Scommettere sull’orgoglio del Sud significa scommettere sull’orgoglio di una nazione intera, perché un Sud prospero e competitivo è un vantaggio per tutto il popolo italiano, ed è una scommessa che siamo determinati a vincere».

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