Avrebbe abusato delle sue due sorelline che, all’epoca dei fatti, avevano 9 e 10 anni facendo leva su un ricatto: “Se volete giocare alla PlayStation dovete prima far divertire me”. Orrori che sarebbero andati avanti per quattro anni. Dal 2017 al 2021, per la precisione, quando le due ragazzine, residenti in un comune salentino, hanno trovato il coraggio di raccontare le molestie e le violenze. Prima confidandosi con alcune amichette e poi con i genitori. Che hanno formalizzato una denuncia presentandosi in caserma. Ed è partita l’indagine. Come atto dovuto il ragazzo, di una decina di anni più grande delle vittime, è finito nel registro degli indagati con l’accusa di violenza sessuale aggravata e continuata. Nel frattempo, le due ragazzine sono state sentite nel corso di un incidente probatorio davanti a un gip in una sala protetta. “Vorremmo non parlare più di quegli anni per cancellare ricordi terribili” hanno spiegato nel corso dell’ascolto ribadendo, senza indugi, i racconti forniti anni prima a parenti e investigatori in sede di denuncia. Le loro testimonianze saranno vagliate da una psicologa che dovrà valutare l’attendibilità in modo tale da cristallizzare le dichiarazioni con l’eventuale apertura di un processo. Le violenze, stando al racconto delle due sorelle, avvenivano quando il ragazzo, all’epoca già maggiorenne, raggiungeva la loro abitazione. E quando in casa non c’erano i genitori, assenti per lavoro, per vincere le loro reticenze, le ricattava: “Se volete divertirvi davanti alla PlayStation dovete prima divertirvi con me”. Abusi ripetuti interrotti solo dalla denuncia.