“La crescita economica rimane fragile”. E ci sono “preoccupazioni sulle prospettive per il commercio globale, che si aggiungono a quelle geopolitiche e di direzione politica”. L’allarme arriva dalla Banca centrale europea, che nel suo dossier sulla stabilità finanziaria parla di un quadro “offuscato da incertezze macro-finanziarie e geopolitiche in aumento” sia nell’area euro che a livello globale. Anche se “gran parte dei previsori continua ad aspettarsi un atterraggio morbido” come scenario di base. “Le elevate valutazioni e la concentrazione del rischio rendono i mercati più suscettibili a correzioni improvvise”, ragionano gli analisti dell’Eurotower. Che si soffermano sulla qualità degli attivi bancari: “Le vulnerabilità del rischio di credito potrebbero indebolire la qualità degli asset per le banche e gli intermediari non bancari, se dovessero materializzarsi i rischi per la crescita”. In particolare “le prospettive per il mercato immobiliare sono miste, con i prezzi residenziali in stabilizzazione e la proprietà commerciale ancora sotto stress per le sfide poste dal lavoro da remoto e dal commercio elettronico”.
Nell’area euro “le vulnerabilità del debito sovrano stanno aumentando” con diversi Paesi che rischiano di trovarsi senza spazio di manovra fiscale, qualora ce ne fosse bisogno, spiega il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, nell’introduzione al Rapporto. “Livelli elevati di debito e alti deficit, sommati a una crescita potenziale debole e a incertezze sulla direzione delle politiche, aumentano il rischio che si riaccendano timori dei mercati per la sostenibilità del debito”, si legge nel rapporto. La Bce si sofferma sulla fragilità dei Paesi “più soggetti allo scrutinio dei mercati – Cipro, Grecia, Irlanda, Italia, Spagna, Portogallo, Slovenia e Slovacchia – dove i rendimenti tendono a “salire significativamente” di fronte a eventi inattesi come la pandemia o l’esito del voto in Francia. Nel documento presentato a Francoforte, la Bce dedica una sezione al settore bancario e al credito. “Anche se i mercati finanziari si sono dimostrati finora resilienti, non c’è spazio per essere compiacenti”, avvertono gli analisti. “Alcune vulnerabilità di fondo rendono i mercati azionari e del credito alle imprese suscettibili di ulteriore volatilità”, con “elevate valutazioni e concentrazione dei rischi, specie nei mercati azionari, che aumentano le possibilità di aggiustamenti repentini”. Secondo l’Eurotower, gli elevati costi del debito e le debole prospettive di crescita “continuano a pesare sui bilanci aziendali”, con un accento sul settore immobiliare commerciale.
Le imprese piccole e medie, in particolare, così come le famiglie nelle fasce di reddito più basse, “potrebbero fronteggiare difficoltà se la crescita rallenta più delle attese”, con ciò “impattando negativamente la qualità degli attivi”. Le perdite sul credito immobiliare commerciale “sono a rischio di ulteriori rialzi e potrebbero essere significative per singole banche e fondi d’investimento”, per quanto il settore bancario sia complessivamente in grado di assorbire un peggioramento della qualità dei crediti grazie a una forte capitalizzazione e agli elevati livelli di generazione di utili. La Bce consiglia dunque alle autorità di vigilanza macro-prudenziale di “mantenere gli attuali cuscinetti di capitale assieme a misure a livello del singolo istituto per assicurare solidi standard nella concessione di credito”.