Le 6 taniche in plastica ripescate a sud ovest dell’Isola di Montecristo da un peschereccio di Porto Santo Stefano (Grosseto) una settimana fa contenevano acido cloridrico (comunemente conosciuto come acido muriatico), come ipotizzato in un primo momento.
Le prime analisi dei campioni, effettuate dai laboratori Arpat, porterebbero ad escludere rischi di contaminazione significativa del mare. Le taniche sbarcate erano state messe sotto sequestro e consegnate al nucleo provinciale di Grosseto dei vigili del fuoco, per garantire l’apertura in sicurezza dei contenitori, dato che non si aveva nessuna indicazione del loro contenuto. I vigili del fuoco hanno riscontrato la presenza nelle taniche di una soluzione molto acida, probabilmente di acido cloridrico. Le prime valutazioni dei tecnici dell’Arpat sulla pericolosita’ dell’acido cloridrico sono, si legge in una nota, ”che puo’ avere un effetto distruttivo sulle forme di vita presenti nei dintorni, immediato ma temporaneo, limitato alle aree dove puo’ arrivare senza essere sufficientemente diluito (decine di metri per un contenitore da 50 litri), dopo di che perde ogni effetto significativo”. ”Eventuali pericoli di una contaminazione per l’ambiente – aggiunge l’Arpat – potevano dipendere quindi dalle sostanze (eventualmente) disciolte nell’acido e le analisi sinora effettuate portano ad escludere questo potenziale rischio”.