Benevento senza soldi, salta la Festa delle Streghe
A Triora, in provincia di Imperia, il 21 agosto si terra’ la ‘Festa delle streghe’; Benevento, che delle streghe ne e’ patria, quest’anno resta orfana della sua tradizione: “Nel 2007 – racconta Scocca – organizzammo una grande manifestazione, con rappresentazioni teatrali sui processi alle streghe, esposizioni di prodotti tipici e letture di libri sul tema, cosi’ come anche l’anno scorso, seppur ridotta rispetto a quella di 4 anni fa”. “Quest’anno – continua Scocca – non abbiamo presentato alcun progetto, sapendo che gli enti pubblici non ci avrebbero potuto aiutare perche’ non ci sono soldi. Ci rivolgeremo ai privati, sperando di avere una mano e di poter organizzare, l’anno prossimo, un convegno o una manifestazione che si svolga la notte tra il 23 e il 24 giugno, la notte magica per eccellenza durante la quale le streghe raccoglievano le erbe magiche per i loro unguenti e svolgevano le loro riunioni sotto al noce”. E magari ai dibattiti potrebbe intervenire qualche sacerdote: “Li abbiamo sempre invitati ma non e’ venuto mai nessuno, prova che ancora oggi resiste un pregiudizio che accompagna da sempre le streghe”, sottolinea Scocca.
La storia di Benevento ‘patria delle streghe’ nasce oltre un millennio fa: risale a ben prima dell’anno Mille il vescovato di San Barbato, che ordino’ l’abbattimento del noce adorato dai Longobardi, che egli converti’ al Cristianesimo, e la lotta ai culti della ‘vipera d’oro’ e degli alberi considerati magici, intorno ai quali si presumeva avessero luogo i leggendari sabba delle ‘Janare’, le streghe temute dai beneventani. Scocca sfata anche la voce secondo cui, in realta’, non e’ mai avvenuto un rogo a Benevento: “Una studiosa di Bolzano, Pinuccia Di Gesaro, racconta di tre donne bruciate sul rogo perche’ accusate di stregoneria, proprio nella citta’ sannita. Purtroppo, tutta la documentazione sulle streghe custodita presso gli archivi dell’arcivescovato di Benevento e’ andata distrutta quando arrivarono i francesi, e quel che ne rimase fu perso con l’arrivo di Garibaldi”. ”Ma – aggiunge – potrebbe esserci una copia nell’archivio segreto del Vaticano, e si potrebbe fare una ricerca in merito”.
Anche in questo caso servirebbero fondi, perche’, come ricorda la presidentessa dell’associazione Bellezza Orsini citando un noto adagio, “senza soldi non si canta messa”. La tradizione sannita assume particolare valore oggi, alla luce della manovra del governo che prevede la soppressione delle Province con meno di 300mila abitanti. Tra queste c’e’ anche quella di Benevento, “dove c’e’ un’identita’ storica e culturale secolare, con tradizioni che non si possono trovare da nessun’altra parte. Quella sannita e’ una provincia che ha una storia che le altre province non hanno, e la citta’ di Benevento, premiata di recente con il riconoscimento Unesco per il complesso di Santa Sofia, e’ bella come poche altre citta’ in Italia”, conclude Scocca.