La crisi colpisce anche le streghe di Benevento. Quest’anno infatti per mancanza di fondi sono saltate tutte le inziative con le quali gli anni passati si ricordava una storia millenaria diventata fattore portante dell’identita’ storica e culturale di un intero territorio. “Le streghe di Benevento sono una tradizione unica che non e’ riscontrabile in nessun altro posto”, spiega all’Adnkronos Rosanna Scocca, presidente dell’associazione ‘Bellezza Orsini e le streghe di Benevento‘. L’associazione prende il nome da una donna che nel Cinquecento fu accusata di stregoneria e, prima di essere mandata al rogo, si suicido’ in carcere “per salvaguardare la sua dignita’ di donna”, racconta Scocca, sottolineando il legame che unisce la leggenda delle streghe sannite con la storia dell’emancipazione femminile. “Le donne che venivano indicate come streghe – aggiunge – erano quelle che preparavano i medicinali alle erbe per guarire le malattie, esponenti della medicina popolare contrapposta a quella ufficiale. Erano donne emancipate, che vivevano autonomamente senza bisogno di un uomo e che guadagnavano da sole quanto bastava per poter mangiare. Per questo motivo, erano viste come nemiche, come persone pericolose, e quando magari l’unguento non faceva effetto venivano perseguitate, denunciate e uccise in quanto streghe”. E in quanto streghe venivano accusate di aver provocato le tempeste che rovinavano i raccolti e causavano carestie, a loro venivano attribuite le morti infantili, fatto non straordinario per l’epoca.

 

A Triora, in provincia di Imperia, il 21 agosto si terra’ la ‘Festa delle streghe’; Benevento, che delle streghe ne e’ patria, quest’anno resta orfana della sua tradizione: “Nel 2007 – racconta Scocca – organizzammo una grande manifestazione, con rappresentazioni teatrali sui processi alle streghe, esposizioni di prodotti tipici e letture di libri sul tema, cosi’ come anche l’anno scorso, seppur ridotta rispetto a quella di 4 anni fa”. “Quest’anno – continua Scocca – non abbiamo presentato alcun progetto, sapendo che gli enti pubblici non ci avrebbero potuto aiutare perche’ non ci sono soldi. Ci rivolgeremo ai privati, sperando di avere una mano e di poter organizzare, l’anno prossimo, un convegno o una manifestazione che si svolga la notte tra il 23 e il 24 giugno, la notte magica per eccellenza durante la quale le streghe raccoglievano le erbe magiche per i loro unguenti e svolgevano le loro riunioni sotto al noce”. E magari ai dibattiti potrebbe intervenire qualche sacerdote: “Li abbiamo sempre invitati ma non e’ venuto mai nessuno, prova che ancora oggi resiste un pregiudizio che accompagna da sempre le streghe”, sottolinea Scocca.

La storia di Benevento ‘patria delle streghe’ nasce oltre un millennio fa: risale a ben prima dell’anno Mille il vescovato di San Barbato, che ordino’ l’abbattimento del noce adorato dai Longobardi, che egli converti’ al Cristianesimo, e la lotta ai culti della ‘vipera d’oro’ e degli alberi considerati magici, intorno ai quali si presumeva avessero luogo i leggendari sabba delle ‘Janare’, le streghe temute dai beneventani. Scocca sfata anche la voce secondo cui, in realta’, non e’ mai avvenuto un rogo a Benevento: “Una studiosa di Bolzano, Pinuccia Di Gesaro, racconta di tre donne bruciate sul rogo perche’ accusate di stregoneria, proprio nella citta’ sannita. Purtroppo, tutta la documentazione sulle streghe custodita presso gli archivi dell’arcivescovato di Benevento e’ andata distrutta quando arrivarono i francesi, e quel che ne rimase fu perso con l’arrivo di Garibaldi”. ”Ma – aggiunge – potrebbe esserci una copia nell’archivio segreto del Vaticano, e si potrebbe fare una ricerca in merito”.

Anche in questo caso servirebbero fondi, perche’, come ricorda la presidentessa dell’associazione Bellezza Orsini citando un noto adagio, “senza soldi non si canta messa”. La tradizione sannita assume particolare valore oggi, alla luce della manovra del governo che prevede la soppressione delle Province con meno di 300mila abitanti. Tra queste c’e’ anche quella di Benevento, “dove c’e’ un’identita’ storica e culturale secolare, con tradizioni che non si possono trovare da nessun’altra parte. Quella sannita e’ una provincia che ha una storia che le altre province non hanno, e la citta’ di Benevento, premiata di recente con il riconoscimento Unesco per il complesso di Santa Sofia, e’ bella come poche altre citta’ in Italia”, conclude Scocca.

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