SALERNO – Colpire la criminalità organizzata su tutti i fronti: è questo l’auspicio del prefetto di Napoli, Andrea De Martino che oggi, nella sede della Prefettura di Salerno, ha incontrato i prefetti delle province di Salerno, Avellino, Benevento, Caserta per discutere sulle prossime strategie da adottare sul territorio. “Una delle problematiche che ci sta più a cuore – spiega il prefetto De Martino – è quello della sicurezza alimentare. Da luglio a settembre porteremo avanti, su tutto il territorio regionale, giornate di verifica e di ispezioni nei ristoranti, negli agriturismi, negli alberghi e in tutte le strutture interessate al fine di valutare se vengono rispettati gli standard elevati che la nostra regione offre in questo ambito”.
Analoga attenzione sarà rivolta nei confronti di quei comuni privi di strumenti urbanistici generali. “Questo – aggiunge – per evitare che la camorra la faccia da padrona provando a edificare comunque e dovunque”. Controlli serrati anche nelle aree con ormeggi abusivi. “Le sanzioni – assicura De Martino – saranno pesanti non solo per chi gestisce queste attività, spesso governate proprio dalla camorra, ma anche per i proprietari delle imbarcazioni che si affidano a queste strutture abusive. A questi ultimi sarà sequestrato il mezzo nautico”. Attenzione anche “nei confronti di chi vende merci contraffatte e tabacchi contraffatti. Azioni di contrasto, infine, anche sul fronte delle scommesse clandestine”. Non viene dimenticata pure la criminalità economica. “Facciamo di tutto – rimarca De Martino – affinché gli imprenditori in difficoltà non si rivolgano agli strozzini”. Lo stesso prefetto di Salerno, Gerarda Pantalone, sottolinea “quanto siamo vicini a chi vive questa drammatica situazione. La Prefettura di Salerno ha già avviato contatti con la Banca d’Italia perché ritiene validissimo il protocollo antiracket e antiusura da fare con le banche del territorio. In Provincia, dall’inizio dell’anno, si sono registrati già 7 suicidi e un tentato suicidi per motivi economici. Abbiamo verificato come il fattore lavoro fosse l’elemento comune”. (ANSA).