PIEDIMONTE MATESE – Blitz di Vittorio Sgarbi a Piedimonte Matese nella tarda serata di domenica 10 Giugno. La gradita visita, per niente annunciata, si è incominciata a materializzare mentre gran parte dell’Amministrazione Comunale, Sindaco Vincenzo Cappello in testa, partecipava alla processione del Corpus Domini. A ricevere la telefonata del popolare politico e studioso d’arte è stato l’Assessore con delega al Museo Civico Attilio Costarella che, in un primo momento, aveva pensato ad uno scherzo di cattivo gusto, dovendosi poi ricredere successivamente, quando è stato contattato da funzionario delegato della Soprintendenza alle Gallerie di Caserta Ferdinando Creta e da Enrico A. Stanco, funzionario della Soprintendenza Archeologica.

Sgarbi proveniva dal nolano, dove si era recato a ritirare un premio ivi conferitogli; e, lungo la strada per Orvieto, ove ha pernottato, ha deciso, su suggerimento dello stesso Stanco, di recarsi in Città. Prontamente accolto da una improvvisata delegazione capeggiata dal Sindaco e dall’Assessore Costarella, ha visitato l’ex Convento di San Tommaso d’Aquino, sede del Museo Civico “Raffaele Marrocco”, oggetto in questi giorni del 1° lotto dei lavori di allestimento espositivo delle collezioni museali. Qui la sua attenzione è stata attirata dalle tele della pinacoteca, dalle sculture e dalle ceramiche del Settecento, cerretesi e del Battiloro, definite “belle fino all’inverosimile”. Ha visitato, poi, l’attigua Chiesa gotica di San Domenico, centro della spiritualità e della cultura piedimontese, voluta da Sveva Sanseverino, signora di Piedimonte e pronipote di San Tommaso d’Aquino, consegnata all’Ordine dei Predicatori nel 1414, dopo 14 anni di lavori. Qui ha molto apprezzato la Natività della Vergine di Fabrizio Santafede e gli affreschi, pregevoli, della cappella dei Gaetani dell’Aquila d’Aragona, ove insiste una bella tavola attribuita a Corenzio Belisario. Di qui il passo è stato breve per la Cappella di San Biagio, ultimo prodotto del gotico, edificato a Piedimonte negli ultimi anni del ‘300 o nei primi del ‘400, i cui affreschi sono stati attribuiti ad un tardo seguace di Pietro Cavallini. Salite le rampe di San Marcellino, Sgarbi si è avventurato, in compagnia del Parroco don Cesare Tescione, nella Basilica Pontificia di Santa Maria Maggiore, dove ha molto ammirato la tavola quattrocentesca dell’Annunciazione. Di qui, poi, ha raggiunto il Santuario Mariano di Ave Gratia Plena e, successivamente, il Convento di Santa Maria Occorrevole, ospite dei frati francescani capeggiati dal priore frate Alberto. La serata si è conclusa in un noto ristorante locale, ove Sgarbi è stato ospite del Sindaco Cappello. A lui non ha nascosto la sua sorpresa per una alta concentrazione di pregevoli opere d’arte in una piccola Città come Piedimonte che, gli è stato spiegato, deve questo piccolo miracolo alla presenza di principi di Casa Reale come i Gaetani dell’Aquila d’Aragona, signori di Fondi e di Piedimonte che, dalla Capitale del Regno delle Due Sicilie, Napoli, hanno condotto in Città il fior fiore di artisti e letterati europei presso la loro corte, che fu grande al pari di quella reale nel Settecento con Nicolò Gaetani e la moglie, poetessa arcade, Aurora Sanseverino. Ha promesso di ritornare in Città per visitare Palazzo Ducale.

 

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