NAPOLI – Arriverà in aula, all’esame del Consiglio regionale della Campania, il disegno di legge sui Piani paesistici, approvato dalla Giunta Caldoro nel mese di febbraio. Il disegno di legge, firmato dall’assessore regionale all’Urbanistica, Marcello Taglialatela, giunge in aula dopo un lungo percorso di condivisione con la Direzione regionale dei Beni Culturali e di modifiche concordate con la Commissione Urbanistica che ha visto articolare i suoi lavori in numerose riunioni specifiche.

“Dopo 40 anni dalla sua istituzione – sottolinea Taglialatela – la Regione Campania potrà dotarsi finalmente di una legge che fissa norme precise in materia di governo del territorio. Redigere il Piano paesaggistico regionale è stata una sfida. Sono sempre stato consapevole delle discussioni che si sarebbero articolate e delle polemiche che si sarebbero accese”. “Man mano che andava avanti il lavoro in Commissione -ricorda – in molti si sono cimentati e lanciati a criticare il testo di legge ipotizzando speculazioni edilizie e nuova cementificazione”. “Qualcuno – precisa – ha persino emesso giudizi, implacabili, ammettendo poi candidamente di non aver letto il testo del provvedimento”. “Ora che il Ddl si appresta a diventare legge – aggiunge – mi chiedo: continuerà l’ondata di accuse? I cronisti, gli editorialisti saranno capaci di fare una critica ragionata, oppure si limiteranno a diffondere opinioni generiche?”. Taglialatela tiene “a mettere in chiaro i principi essenziali”, quelli che definisce “i punti chiave di questa legge tanto attesa dalla Regione Campania e spiegare in pochi ed essenziali concetti gli obiettivi principali di questo provvedimento legislativo, frutto di un lavoro durato oltre un anno grazie a un confronto continuo con la direzione regionale del Ministero dei Beni Culturali”. “La legge si fonda sul principio di coniugare le legittime esigenze abitative e di crescita con la tutela e la valorizzazione delle nostre risorse naturali – sottolinea – Pianificare non vorrà dire assolutamente ‘costruire’. Di qui l’idea di coniare un concetto ardito ‘pianificare a volumetria zero'”. Questo significa, spiega ancora Taglialatela, “puntare sulla riqualificazione del patrimonio immobiliare, mantenendo le stesse volumetrie e prevedendo la realizzazione di aree a verde”. “Un modo semplice per spiegare cos’é l’Ecologia del Paesaggio – continua – basata sul principio dell’Ecoconto, ovvero del ‘ristoro ambientale’, che in Campania sarà una condicio sine qua non”. Di conseguenza, gli interventi sugli edifici che, in base al Piano, saranno di recupero e riqualificazione di quelli esistenti oppure di abbattimento e ricostruzione, “dovranno prevedere il recupero e la valorizzazione, oppure la creazione, di aree a verde, parchi, giardini”. “Per storia personale e politica non mi sono mai sottratto al confronto dialettico – conclude – Mi piacerebbe quindi, soprattutto in questa occasione, che si possa discutere del Piano Paesaggistico Regionale con i dovuti approfondimenti”.

 

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