SALERNO – Continua l’intensa attività investigativa da parte dei Carabinieri del ROS, del Comando Provinciale di Salerno e della Procura di Salerno diretta dal dott. Franco Roberti, a seguito della cattura del super latitante Francesco Matrone, detto “Franchino la Belva” inserito nell’elenco dei 9 latitanti più pericolosi d’Italia

e finalizzata ad individuare e smantellare l’intera rete dei fiancheggiatori che hanno consentito i cinque anni di latitanza del boss. In esecuzione di un decreto di fermo emesso dal dott. Vincenzo Montemurro, questa mattina alle prime luci dell’alba i Carabinieri hanno tratto in arresto Matrone Pasquale, nato a Scafati il 6 agosto 1953 residente a Poggiomarino, di professione gommista.

L’accusa a suo carico è di aver, unitamente a Iuliano Gerardo già catturato nella giornata di venerdì 17 agosto, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, aiutato il latitante Matrone Francesco a sottrarsi all’esecuzione della pena assicurandogli assistenza e fungendo da collegamento tra il latitante ed i propri familiari, di tal modo propiziandone gli incontri e contestualmente creando una cortina di omertà tesa a garantirgli l’irreperibilità essendo questi destinatario di due ergastoli ed altri provvedimenti.

Sin dalle prime fasi dell’indagine emergeva con insistenza la figura di Matrone Pasquale, cugino di primo grado del latitante con il quale condivideva peraltro l’intensa passione per l’attività venatoria e per la cinofilia. In numerose occasioni veniva osservato dai Carabinieri mentre si recava dalla moglie del latitante consegnandogli abbigliamento, in un’occasione un cucciolo di cane setter ed altri regali ovviamente riconducibili al ricercato.

I numerosi dati investigativi raccolti nel corso dell’attività di ricerca confermavano e rafforzavano il ruolo di primissimo piano del Matrone Pasquale nella gestione dei rapporti tra la famiglia e lo stesso latitante. L’officina del predetto era un luogo di aggregazione del circuito familiare/amicale di fiancheggiamento del Matrone Francesco. Ed è proprio all’interno del citato locale che i Carabinieri osservavano per la prima volta la moto Honda Transalp 700, rinvenuta poi al momento dell’irruzione nell’abitazione del latitante coperta da un telo, così come non passava inosservata la presenza dell’operaio forestale Gerardo Iuliano.

Da Acerno a Poggiomarino per riparare un’autovettura appariva una circostanza alquanto strana per i Carabinieri che analizzando la figura e le abitudini dello stesso Iuliano decidevano di indirizzare tutti gli sforzi nella zona montana. La presenza del figlio del latitante nell’officina del gommista ed i contatti dello stesso con l’operaio forestale, rappresentavano il sigillo ad un’ipotesi investigativa coronata a seguito di attenta, costante ma discreta azione di osservazione dello Iuliano nell’individuazione e cattura del latitante. Il Matrone Pasquale tratto in arresto è stato condotto presso la casa circondariale di Salerno Fuorni.

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