CASERTA – “A tre anni dall’arrivo del soprintendente, Paola Raffaella David, è stato necessario oche si accedessero i riflettori del giornalismo nazionale per portare alla ribalta della cronaca la situazione di degrado e disagio nel quale operano i dipendenti della Soprintendenza di Caserta”. Questo l’incipit di un duro documento della Cgil per mettere in luce lo stato della Reggia di Caserta dove, per l’organizzazione sindacale, mancano scelte omogenee in grado di rilanciare il monumento.
“La Cgil – si legge – ha spesso invocato la necessità di un progetto complessivo per la riorganizzazione delle risorse, umane ed economiche, in contrapposizione a scelte miopi e di vago sapore clientelare”.
Per la Cgil alla reggia c’è: carenza di personale per l’assenza di turn over, sofferenza del personale preposto all’area vigilanza per l’apertura di nuovi spazi espositivi e spostamento arbitrario di personale negli uffici; presenza di abusivi in tutto il complesso; totale assenza di attività di formazione e informazione del personale; riduzione sensibile di presenza di visitatori; crollo delle concessioni delle attività in conto terzi per eventi di rilievo nazionale ed internazionale, con evidente drastica riduzione delle entrate extra per l’amministrazione; progressivo isolamento dalle istituzioni ed agenzie presenti sul territorio con conseguente assenza da tavoli di concertazione e programmazione di sviluppo territoriale; attribuzione a pochi funzionari di deleghe e incarichi con evidente concentrazione di potere decisione a scapito degli altri lavoratori; operazioni di marketing finalizzate alla autocelebrazione del soprintendente piuttosto che alla reale promozione del polo museale.