CASAL DI PRINCIPE – Sono tornate le ruspe oggi a Casal di Principe (Caserta), accompagnate dagli uomini delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Lo scopo era l’abbattimento di due villette abusive, peraltro non ancora demolite – le operazioni dovrebbero essere ultimate tra stasera e domani – ubicate all’angolo tra via Borsellino e via Val d’Aosta, a non molta distanza dall’abitazione della famiglia Iaiunese la cui demolizione aveva generato martedì scorso scontri tra poliziotti e carabinieri e decine di residenti.
Quelle scene di disperazione e violenza oggi però non si sono ripetute; circa una ventina di persone sono scese in strada per manifestare la propria solidarietà ai fratelli Nicola e Francesco Gagliardi, proprietari degli immobili, ma nessun ha cercato lo scontro. Ha funzionato infatti l’opera di mediazione della Curia di Aversa, portata avanti in questi giorni da don Franco Picone, vicario del Vescovo normanno Angelo Spinillo, che a Casal di Principe è anche parroco della Chiesa di San Nicola di Bari, la stessa in cui prestava il suo ufficio e fu ucciso don Peppe Diana. Il prelato aveva chiesto prima di tutto ai suoi fedeli di evitare manifestazioni violente, cosa che è avvenuta, riuscendo inoltre a bloccare, seppur provvisoriamente, la raccolta di firme per una petizione da indirizzare alle istituzioni lanciata da due associazioni, “Coordinamento il Riscatto” e il “Movimento per l’insorgenza civile”. “Oggi però, onestamente, non mi aspettavo le ruspe” ammette comunque don Franco che nei giorni scorsi era stato in Procura Generale a Napoli per parlare con il capo dell’ufficio Vittorio Martusciello e con il sostituto responsabile degli interventi Donato Ceglie. “Devo precisare che la Procura non ci ha mai detto quando avrebbe mandato le ruspe – spiega don Picone – i magistrati fanno il loro dovere ed è giusto che continuino a farlo, ma anche noi continueremo a farci portavoce di determinate esigenze di carattere sociale che tra l’altro abbiamo rappresentato alla stessa Procura. E’ giusto contrastare l’abusivismo, ma bisogna anche prendere atto che ci sono situazioni molto al limite, mi riferisco a coloro che vivono nella casa da demolire e non hanno altre alternative. Chiediamo che vengano prima abbattute le seconde, le terze case. Abbiamo girato tale richiesta anche ai commissari straordinari di Casal di Principe, e nei prossimi giorni studieremo con il vescovo Spinillo come muoverci”.