”La legge Calderoli va cancellata. La via parlamentare per dare all’Italia una buona legge elettorale e’ la scelta migliore. Ma questa via, per ora, non la vedo percorribile. Se per farlo occorre dunque un referendum, ben venga il referendum. Riuscire a raccogliere le firme che ancora mancano a raggiungere l’obiettivo e’ ora possibile. Dobbiamo farcela”.

Romano Prodi interviene nel dibattito sulla legge elettorale con un corsivo che sara’ pubblicato nel numero di domani di Europa. ”Quando, nel 2005 fu approvata la legge Calderoli, a tutti nota come legge ‘porcellum’, – ricorda Prodi – eravamo in campagna elettorale per rinnovare Parlamento e governo. Comprendemmo subito che era stata pensata per impedire la nostra vittoria. Era stata fatta ‘contro’ una parte politica e approvata a colpi di maggioranza. Chi ne volesse oggi fare un bilancio vero, sarebbe costretto ad ammettere che ha colpito soprattutto il Paese e le sue istituzioni. Tutto il Paese. Le ha ferite nell’autorevolezza e nella legittimita’ agli occhi dei cittadini che non si sentono rappresentati da un Parlamento di nominati. Le donne e gli uomini del nostro Paese hanno diritto di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento, hanno diritto a una relazione vera e diretta con chi rappresenta gli interessi del territorio in cui vivono e operano”. ”Nei giorni scorsi, quando ho sottoscritto a Bologna i quesiti referendari per l’abrogazione della legge elettorale vigente e per il ripristino di quella precedente, a sua volta preceduta da un referendum che con un consenso di oltre l’82% dei voti e un’affluenza del 77% aveva portato all’abrogazione della normativa elettorale proporzionale, ho detto che e’ tempo di restituire ai cittadini italiani il diritto di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. Con la mia firma – conclude Prodi – sento di avere interpretato il sentimento di tanti concittadini”.

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