Un’organizzazione criminale dedita al reclutamento e allo sfruttamento della prostituzione di giovani ragazze dell’Est europeo e’ stata sgominata dalla polizia di Salerno che la scorsa notte ha tratto in arresto un cittadino di Scafati ed una donna Moldava.

Mentre un cittadino bulgaro ed un altro di nazionalita’ albanese sono sfuggiti alla cattura. Le giovani donne dopo essere giunte in Italia, con violenze e minacce erano costrette a prostituirsi sulla litoranea che dal capoluogo conduce ad Eboli. Le misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Salerno su richiesta della locale DDA scaturiscono da una complessa indagine avviata nei primi mesi dell’anno dalla squadra mobile di Salerno, diretta dal vice questore Claudio De Salvo. Dal lavoro investigativo e’ emerso che l’organizzazione criminale, capeggiata da un cittadino albanese di 36 anni, sfuggito alla cattura assieme ad un cittadino bulgaro di 39 anni, gestiva e controllava addirittura l’assegnazione sulla litoranea salernitana dei posti di prostituzione a ciascuna donna reclutata. Inoltre, ogni donna, alla quale veniva assegnato il posto, era costretta al pagamento di 200 euro a settimana. In manette stamani sono finiti una cittadina Moldava di 35 anni, Lilia Fatculin ed un 46 enne scafatese, Pasquale Izzo. Mentre il capo dell’organizzazione, l’albanese Ruzdhi Bermeta e un cittadino bulgaro di 39 anni Manoil Manailov, sono sfuggiti alla cattura e molto probabilmente avrebbe trovato riparo nelle rispettive localita’ d’origine.

 

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