Quando si reco’ a Arcore per incontrare Berlusconi, Gianpaolo Tarantini tolse la batteria dal cellulare per evitare di essere individuato. A raccontarlo e’ lo stesso imprenditore pugliese nell’interrogatorio di garanzia che si e’ svolto il 3 settembre scorso nel carcere di Poggioreale nell’ambito dell’inchiesta sul presunto ricatto al premier.

A suggerirgli questa cautela fu Valter Lavitola, che partecipo’ all’incontro insieme all’imprenditore e alla moglie di Tarantini, Angela Devenuto. ”E’ una domenica di marzo e credo che dalle intercettazioni telefoniche si possa vedere – dichiara Tarantini nell’interrogatorio fonoregistrato – atterriamo a Orio al Serio alle nove, la mattina alle nove, stacchiamo la batteria, lui (Lavitola, ndr) arriva con un altro aereo da Roma…a Milano Linate, arriviamo e stacchiamo la batteria a Bergamo noi, lui non so se stacca la batteria, arriviamo a Arcore e dopo una mezzoretta, le dieci e mezzo-undici ci riceve il presidente del Consiglio. Io non vedevo il presidente da due anni, ero straimbarazzato, credo mi sia anche commosso in quell’occasione…”.

”Io non avevo il coraggio di chiedere soldi a Berlusconi, fosse anche mille euro per mangiare”. Cosi’ Gianpaolo Tarantini nell’interrogatorio di garanzia del 3 settembre scorso davanti al gip Amelia Primavera e ai pm Francesco Curcio, Henry John Woodcock. ”Per me – racconta l’imprenditore barese riferendosi alle sue difficolta’ economiche che lo avevano indotto a chiedere denaro al premier – perche’ Berlusconi mi ha conosciuto come persona brillante, una persona che non ha mai chiesto niente. Anzi..credo che sara’ evidente dalle intercettazioni sul caso escort, che io per Berlusconi ho speso l’impossibile senza nulla chiedere in cambio in quel momento, perche’ non avevo problemi, non avevo necessita’, non avevo bisogno di niente”. Il pm a questo punto interviene: ”Lei aveva fatto anche un danno, se vogliamo, a Berlusconi, il processo delle escort… Tarantini: certo Pm: la nostra sorpresa – lei ci chiarira’ se ritiene – cioe’ di andare a chiedere soldi proprio a una persona che poi, tutto sommato, ha inguaiato, e’ particolare, no? Tarantini: a chi dovevo chiedere? per me incontrare Lavitola in quel momento credevo fosse stato… Pm: A tutti avrebbe dovuto chiederli, tranne a una persona che lei aveva, tutto sommato, danneggiato: Berlusconi Tarantini: Ma io tutti quelli che avevo rapporti di sinistra li ho tutti denunciati in Puglia, tutti, tutti, spontaneamente! Io mi sono seduto, in piu’ lavoravo…Quando mi sono seduto davanti ai pubblici ministeri di Bari ho detto: ”Io sono Gianpaolo Tarantini, ho favorito la prostituzione, ho ricevuto cocaina e ho corrotto la Sanita’ in Puglia”, purtroppo in Puglia lavorava la sinistra con quelli vicino a D’Alema. Ho fatto questo. Mi sono anche preso reati di cui io, mentre ne parlavo, non sapevo che fossero reati, ero pronto a liberarmi, perche’ volevo liberarmi…

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