SOLOFRA – L’atmosfera di certe “festività” sembra essere contagiosa al punto da allargarsi a quanto ci accade intorno; ieri è stato il 2 novembre, giorno dei morti, e direi che noi solofrani lo avremmo potuto dedicare anche al ricordo della speranza che aveva entusiasmato tanti di noi solo sei mesi fa.

In molti ci avevamo creduto, quando abbiamo assistito alla composizione della giunta eravamo stati animati dalla speranza che per questo paese non tutto fosse perduto.

Eppure, oggi assistiamo ad un rimpasto in nome forse delle precedenti alleanze elettorali. Forse perché una manovra di questo tipo sembra più che altro un “sacrificio politico” sull’altare del vassallaggio. Ancora una volta il padrone ha parlato da Nusco e Solofra ha chinato il capo e ha obbedito. Personalmente, mi ero voluta illudere che Michele Vignola si fosse pentito delle sue vecchie azioni e avesse finalmente deciso di agire solo a vantaggio di Solofra, ma a quanto pare così non è stato. Quest’ennesimo atto scellerato che vede Solofra protagonista non fa altro che dare prova di quanto la scena politica provinciale sia affetta da un virus difficile da debellare e che non ha nulla a che fare con la Politica, quella seria, che non cammina a braccetto coi poteri forti e col servilismo.

A quanto pare a Solofra questa Politica non è possibile se non per poche persone che puntualmente vengono sacrificate in nome di un “profitto superiore”. Adesso l’assessore dell’Udc almeno avrà la strada libera per attuare le sue “grandi opere”, certa della felicità che esse porteranno ai miei concittadini attendo con ansia nuove rotonde e sensi unici in ogni dove, e nel frattempo io speriamo che me la cavo.

 

Solofra, lì 3 novembre 2012.

Amalia Hilda Tobar Barrionuevo

Circolo Territoriale Prc Avellino

Membro del direttivo

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