E’ arrivata l’onda di piena del Tevere e questo ha causato allagamenti a Roma in via dei Prati Fiscali, via Salaria e via di Tor di Quinto. Alcuni canali hanno avuto dei rigurgiti causando fuoriuscite di acqua. Il Tevere ha superato i dodici metri.
I tecnici della Protezione civile regionale stanno valutando la situazione. A Castel Giubileo le linee bus 302 e 334 non transitano in zona e sono deviate su: Flaminia-Gra-Salaria/Bel Poggio. Lo rende noto l’Agenzia per la Mobilità di Roma. Allagamenti si sono verificati all’alba in via Flaminia altezza stazione Celsa e in via Prati fiscali che è stata chiusa al traffico da via Salaria fino a largo Valtournache. Alle 8.30 il livello del Tevere aveva i 12,72 metri nella stazione di Ripetta, secondo quanto rilevato dal Centro funzionale dell’ufficio idrografico regionale.
A causa “di fenomeni di rigurgito che hanno provocato il rialzo idrometrico del Tevere” la Protezione civile del Campidoglio, in costante contatto con quella regionale, ha potenziato i presidi di monitoraggio. Via dei Prati Fiscali, via Salaria all’altezza di civico 1375, il sottopasso di Tor di Quinto in direzione centro e la rampa di accesso della galleria Giubileo 2000 in direzione Terni sono state chiuse al traffico dalla polizia locale. La Protezione civile di Roma ha deciso l’apertura del Centro operativo comunale (Coc) a Porta Metronia e ha rafforzato i presidi di vigilanza su Tevere e Aniene.
Questa mattina all’alba il barcone del Circolo Canottieri Aniene, che ieri sera aveva staccato gli ormeggi andando alla deriva e che era stato messo in sicurezza all’altezza di Ponte Milvio, non ha resistito alla pressione dell’acqua e si è spezzato in più punti. Lo rende noto la Protezione civile di Roma. Sempre ieri, contemporaneamente, anche un altro barcone si era staccato dagli ormeggi e passando sotto ponte Milvio si è distrutto. Anche l’Aniene ha esondato questa mattina a Roma allagando le zone limitrofe al fiume nell’area in cui si incontra con il Tevere. Lo rendono noto i vigili del fuoco che stanno monitorando la situazione con squadre di terra ed un elicottero. Numerosi circoli sportivi nella zona del Foro Italico sono completamente allagati ed inagibili, mentre diversi sottopassi sono sott’acqua. Chiusa al traffico via dei Prati Fiscali.
Tragedia nel Grossetano: tre dipendenti dell’Enel (tra loro anche una donna) sono morti dopo che la loro auto è finita in una vera e propria voragine che si è aperta sulla “spalla” della strada sul ponte del fiume Albegna. Il crollo ha interessato il ponte in quel punto, la struttura e’ rimasta intatta quindi per quasi la sua intera gittata, tranne che nel tratto in cui inghiottito l’auto sulla quale erano a bordo. Secondo quanto spiegato dal direttore del Dipartimento lavori pubblici della Provincia di Grosseto, il dirigente della Protezione civile, Massimo Luschi, l’acqua dell’Albegna arrivata a livello del ponte, “erodendolo” nella parte vicina all’appoggio su una delle sponde. “Qui si è aperta una voragine di circa 10 metri e l’auto con a bordo i tre operai dell’Enel è finita al suo interno”. La strada – secondo Luschi – “era chiusa, come molte altre delle strade intorno, fin dalla notte precedente”. Le vittime sono Antonella Vanni, 48 anni, che era responsabile del personale degli impianti geotermici in Toscana di Enel Green power e Paolo Bardelloni, 59 anni, e Maurizio Stella, 47 anni, addetti alla sicurezza. Tutti erano coniugati e lavoravano nell’impianto di Larderello dove sono riuniti gli uffici della geotermia di Enel. Tornavano a casa dopo essere stati a Roma per un corso. Omicidio colposo: questo il reato su cui la procura di Grosseto ha aperto un’inchiesta per la morte dei tre dipendenti dell’Enel, secondo quanto si apprende dalla procura di Grosseto.