”In un governo d’emergenza di fine legislatura, o c’e’ un anti berlusconismo ideologico o non vedo perche’ Berlusconi non potrebbe guidarlo”. Tuttavia, ”con tutto l’affetto che ho per Berlusconi, dovendo scegliere tra il bene del paese e la permanenza di questo governo, io non avrei dubbi e sceglierei il bene del paese”.

Gaetano Pecorella (Pdl) torna a sostenere la necessita’ di governo d’emergenza, e se si creassero ”problemi di natura diplomatica sulla persona del premier”, dice in un’intervista al Mattino, ”non si potrebbe non tenerne conto”, affidandone la guida a un altro premier. ”Se una grande impresa e’ in crisi, la si affida ad un commissario”, rileva Pecorella. ”L’Italia ha certamente grandi problemi. Trovare un governo unitario, con un serio programma di fine legislatura, che non debba affrontare attacchi e ostruzionismo, sarebbe nell’interesse del paese. L’immagine di conflittualita’ estrema che offre il Parlamento – sottolinea – ci fa perdere la fiducia dei mercati internazionali e alimenta nel paese l’idea che sia un luogo di lite perenne piuttosto che di soluzione dei problemi”.

 

Berlusconi, afferma l’avvocato, ”certamente non si puo’ dire fresco come una rosa. Ha combattuto con il governo e personalmente per diciassette anni, affrontando gravi problemi internazionali e attacchi giudiziari. Chiunque si troverebbe logorato, e sicuramente non e’ piu’ quello del ’94. D’altra parte – osserva – ogni ciclo politico prima o poi finisce: a fine legislatura saremo al ventennio, dopo di che il paese decidera’ il suo futuro”.

”Spero che quanto prima si possa chiudere questa pagina schifosa, che si possa dare all’Italia una traccia di speranza, una qualche prospettiva di salvezza”. Lo ha detto il leader di Sel e presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, rispondendo a chi gli chiedeva di commentare la frase riportata in alcune intercettazioni nelle quali il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, avrebbe detto ‘faccio il premier a tempo perso’. ”Io – ha aggiunto Vendola – spero che il presidente del Consiglio sia consapevole di quanto profonda sia la critica, il disgusto e anche il rancore che cresce nel Paese nei suoi confronti”. ”C’e’ un sentimento diffuso – ha proseguito – generalizzato, di indignazione nei confronti del premier. E non e’ un sentimento che nasca da un inappropriato esercizio di moralismo”.

Per Vendola questo sentimento ”nasce dalla constatazione della ipocrisia profonda di una classe dirigente che e’ intenta prevalentemente a occultare i propri reati, a depenalizzarli, a sabotare i processi nei quali questi reati rimbalzano”. ”Berlusconi e il suo governo – ha rilevato il governatore pugliese – ci hanno portato a una condizione di declino e hanno macchiato irreparabilmente l’immagine e il decoro del Paese. Penso che davvero la condanna generalizzata dell’Italia nei confronti di questa classe dirigente non puo’ non tradursi nelle prossime ore nella fine dell’esperienza del governo Berlusconi’.

”Il presidente del Consiglio faccia subito un gesto di generosita’ nei confronti degli italiani e si dimetta dal suo incarico. Si difenda nel modo migliore ma spinga il suo partito a iniziare una nuova fase politica dando l’occasione di arrivare a un governo di responsabilita’ nazionale”. Lo ha detto il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa, a margine di un convegno agli altipiani di Arcinazzo, localita’ turistica tra le province di Roma e Frosinone. ”La situazione e’ diventata davvero insostenibile – ha aggiunto Cesa – ed e’ necessario pensare di piu’ agli interessi del Paese. Le forze politiche devono unirsi per affrontare le tante emergenze di cui soffre l’Italia”, ha concluso il segretario dell’Udc.

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