Benevento – È partita ufficialmente ieri la campagna elettorale del Pd nel Sannio con l’intervento del vice segretario nazionale e capolista nelle liste democratiche in Campania Enrico Letta, che presso l’Istituto Cattaneo ha incontrato gli elettori e i candidati.
Erano presenti Annachiara Palmieri, Annalibera Refuto, Ada Renzi e Umberto Del Basso De Caro che ha ribadito quanto affermato due ore prima nella sede provinciale del Pd. “Siamo sereni, sappiamo quali sono i nostri compiti. I sondaggi ci danno in vantaggio ma sono intenzioni di voto. Ora queste intenzioni devono trasformarsi realmente in voti”.
De Caro puntualizza come “questa tornata elettorale avrà risvolti anche a livello regionale dove evidentissime sono le lacune del centrodestra”. Di serenità parla anche Enzo Amendola, segretario regionale: “Le scelte venute fuori dalle primarie sono state le migliori, ora è il momento di rendere concrete le aspettative dei cittadini”. Amendola poi ne ha un po’ per tutti: il centrodestra (“Noi non parliamo la lingua creativa di Tremonti o quella incomprensibile di Cesaro”) e ancora (“Fratelli d’Italia non sembra il nome di un partito ma piuttosto il titolo di un film di Jerry Calà”). Non manca la frecciata a De Magistris che “tende solo a fare il gioco della destra con i suoi proclami ‘arancioni’”.
All’apertura della campagna elettorale hanno partecipato anche Angelica Saggese (4) e Mauro De Vecchio (9). La giornalista de “ll Mattino” Rosaria Capacchione (capolista al Senato), da anni in prima linea nel denunciare gli abusi e le attività della camorra, si presenta ad un auditorium gremito: “Il programma del PD è un programma chiaro e onesto che ho condiviso, lasciando il mio lavoro che amo tanto”. Per la Capacchione “bisogna recuperare il Paese e ricostruirlo proprio partendo da questa nostra terra, sotterrando le politiche ultraliberiste e la cultura del malaffare; quell’accumulare ricchezza ad ogni costo e in ogni modo possibile”. Parte una nuova campagna invece per Enrico Letta che si dice “emozionato e contento nel cominciarla qui da Benevento”. Una nuova e bella avventura che non deve essere trasformata in un gioco.
Più volte il vicesegretario parla di “non rassegnazione”. Non rassegnarsi all’idea che la politica sia qualcosa di malato, ma invece una guida per la società. Non rassegnarsi all’idea che i tantissimi e meritevoli giovani del sud debbano cercare lavoro altrove e lasciare la propria terra. Non rassegnarsi all’idea dell’illegalità per cui tutto è consentito e la rottura delle regole sia la normalità (“Berlusconi ne è l’esempio e dopo quanto accaduto in questi anni ha ancora il 20%!”). C’è la necessita di ripartire dai giovani (“Credito di imposta in Campania per dare un aiuto concreto alla ripresa e al futuro”) e non perdere il primato produttivo insistendo sul serio e reale miglioramento di fiscalità, burocrazia e infrastrutture (“Problemi che riguardano anche il Sannio un territorio dalle straordinarie opportunità e potenzialità”).
Un passaggio d’obbligo riguarda la vicenda MPS per la quale “non c’è nulla da nascondere”. Su banche e derivati il PD “non accetta lezioni da nessuno, soprattutto da Tremonti noto per la sua finanza creativa e da Berlusconi, che ha risposto sempre picche quando veniva pressato da noi per creare difese dai titoli tossici”. Letta esalta il partito: “Diversamente dalle altre liste sul nostro simbolo non c’è il nome di uno solo, ma quello dei 3 milioni di partecipanti alle primarie. Il PD è un partito con una reale dialettica interna, non siamo bande che fano sparire liste”. Letta fa anche qualche valutazione sugli avversari alla sua sinistra (“E’ inconcepibile la candidatura di Ingroia in Sicilia dove ha svolto la sua funzione di magistrato”) e al centro (“I fendenti che vengono lanciati dai centristi seguono una logica che non comprendiamo” chissà a chi si riferiva!!!). L’avventura è cominciata e “ci sono in gioco i destini delle famiglie, dei nostri territori e delle nostre comunità…il Pd salverà il paese”.