PIEDIMONTE MATESE – Un progetto al palo, come altre opere progettate, quello per la realizzazione degli otto alloggi per giovani coppie ( numero ridotto per il parere negativo sulla localizzazione di una parte del progetto) avviato cinque anni fa dall’amministrazione comunale di centro sinistra.

Il blitz e la conseguente occupazione abusiva , poi cessati, degli spazi dell’ex ospedale AGP  di via Coppola ha portato alla luce in maniera il problema dell’accesso alle abitazioni per larghi strati della popolazione (giovanile ma anche in condizioni economiche disagiate). Si pone il problema di dare sbocco a queste avvertite esigenze con una serie di soluzioni di diversa natura che spesso sfociano in forme di protesta che travalicano la legalità come l’invasione di edifici pubblici ma alzano la voce per far emergere la gravità sociale della questione abitativa specie in tempi di crisi profonda  come quella patita oggi specie dai nuclei  più indifesi. Ricordiamo che una dei rimedi, pur insufficiente , vista la enorme riduzione delle risorse, è stato e continua ad essere i contributi di sostegno agli affitti con le risorse erogate dalla regione ai comuni.  L’amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo Cappello  la questione se l’è posta e ha messo sul binario  alcune proposte progettuali tra cui quella di   rendere accessibile il bene casa con un’iniziativa inserita nella metodologia operativa del piano casa disposto dalla regione Campania (la legge regionale n.19-2009).  Dopo la pubblicazione del bando e l’aggiudicazione dei lavori ( affidataria è la “Nova Edilizia” con tanto di convenzione tra soggetto imprenditoriale ed amministrazione comunale)  il progetto in questione  ha subito uno stop da parte della soprintendenza  di Caserta che ha lo sostanzialmente  dimezzato  : gli appartamenti previsti in una zona del centro storica nella zona di Via Patella sono stati oggetto di un parere preventivo negativo vincolante  da parte degli uffici periferici del ministero dei beni culturali . In piedi rimarrebbe solo l’altro troncone , vale a dire gli alloggi da realizzare    in via Don Bosco con un parere favorevole pur con una serie di prescrizioni.  Una circostanza questione che ha imposto (il progetto è inserito nello strumento del piano urbanistica attuativa- PUA- per la relativa deroga alla pianificazione comunale esistente, tra l’altra inadeguata) a quanto pare per il relativo riesame . Da segnalare, infatti,  che comunque è stato data  l’autorizzazione paesaggistica per il solo lotto localizzato nell’area dell’ex opera salesiana. In aggiunta a queste progettazioni per aumentare la dotazione di alloggi a buon prezzo disponibili ( è in corso anche la cosiddetta “Autocostruzione” a Sepicciano) una delle strade è quello di utilizzare il patrimonio edilizio-abitativo esistente  sia con  recuperi di fabbricati esistenti sul modello attuato dalla giunta Sarro nell’ex caserma di piazza  Annunziata sia ( ed è la soluzione lamentata da molti ) di  effettuare continue  verifiche sulla regolarità e durata dei requisiti degli alloggi delle case popolari ovviamente d’intesa ed in collaborazione con l’istituto autonomo case popolari (IACP) con la dotazione dei  numerosi appartamenti situati nel maggiore centro urbano matesino sia per controllare l’esistenza delle regole di accesso che per riscontrare casi di   eventuali alloggi vuoti o sfitti.

Michele Mrtuscelli

 

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