“Non avrei voluto tornare sull’argomento, ma le parole di Montervino offendono i tifosi aversani, i napoletani e chi, in Lega Pro, ha sempre contrastato questi comportamenti arroganti e irrispettosi”. Il presidente dell’Aversa Normanna Giovanni Spezzaferri risponde in maniera risoluta all’ennesima provocazione di Francesco Montervino.

“C’è qualcosa di instabile, infatti parla di manicomio, in questa persona”, afferma Spezzaferri. “Prima chiede scusa per suo illogico gesto dopo la rete nel derby Aversa Normanna-Salernitana, poi ammette candidamente che lo rifarebbe. Ebbene, io dico che questo giocatore è pericoloso, perché potrebbe ripetere in qualsiasi partita ciò che ha fatto ad Aversa, istigare i tifosi avversari e scatenare la loro reazione. Non è accettabile che un calciatore professionista e di esperienza faccia delle dichiarazioni simili. Si può capire il gesto durante la gara, c’è l’adrenalina, la tensione, ma tornare sull’argomento dopo quasi un mese e  pretendere di avere ragione è troppo. Le parole sono importanti, quanto e più dei gesti, e Montervino è recidivo nella sua condotta arrogante. Lui afferma di essere stato eletto da 500 colleghi come delegato dei calciatori per la Lega Pro. A maggior ragione dovrebbe essere da  esempio positivo, soprattutto per calciatori più giovani, invece continua a comportarsi come il più scalmanato degli ultrà. Per ciò che rappresenta, inoltre, dovrebbe aver rispetto di una carica istituzionale della Lega Pro come il direttore generale. Il dott. Francesco Ghirelli ha assistito alla partita e dato dei giudizi nei suoi confronti che, alla luce di quanto affermato da Montervino, sono esatti e totalmente condivisibili. Tutta l’Italia ha visto ciò che ha combinato ad Aversa, le immagini sono chiare, gli sputi e le ingiurie verso i tifosi ci sono stati, anche da parte di alcuni suoi compagni di squadra. Un professionista è tale quando reagisce in maniera composta e sul campo alle parole dei tifosi avversari e Montervino non lo è stato. Per questo, lo ribadisco, spero che termini al più presto la sua carriera. D’altronde la sua è stata una carriera dove ha prevalso l’aspetto economico, rispetto al campanile. E’ stato nel Napoli, nel Taranto e nella Salernitana. Quindi il suo sermone sui veri o presunti tifosi napoletani è offensivo, oltre che fuori luogo. I tifosi del Napoli li trovi ovunque. Che ne sa Montervino se a Gela o San Benedetto non c’erano tifosi provenienti da Aversa, Arzano o Pomigliano? Se in queste piazze lo hanno beccato un motivo ci sarà”.

 

Il massimo dirigente granata, infine, si rivolge anche al presidente dell’Aic Damiano Tommasi, il quale ha proposto a Montervino il ruolo di ‘testimonial contro le porte chiuse negli stadi durante i derby in Campania’. “Sono sorpreso che, una persona come Tommasi, da calciatore esempio di correttezza e lealtà, se ne esca fuori con una proposta del genere. Anche in questo caso capisco che, da buon sindacalista, tenti di difendere un suo associato, ma invito Tommasi a rileggersi le ultime dichiarazioni di Montervino e considerare la possibilità di rivedere la sua proposta shock. Montervino, per ciò che ha fatto e detto, è l’ultima persona che possa ambire al ruolo di testimonial per un’importante iniziativa come quella proposta da Tommasi, anche perché ha sul groppone due anni di Daspo. Da presidente dell’Aic, che pensa al bene del calcio e non alla carriera, Tommasi avrebbe almeno dovuto tirare le orecchie a Montervino, per tutto il can-can che ha creato, e farlo stare zitto, invece addirittura lo propone come testimonial”.

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