AVELLINO – «La morte di Luigi Maiello, per il contesto in cui è avvenuta, è una vergogna di Stato» lo afferma Antonio Amato che come presidente della Commissione Regionale Bonifiche si è recato in sopralluogo presso il sito dell’ex Isochimica e ne ha incontrato più volte gli ex lavoratori-
«Al dolore sincero e alla partecipazione al lutto, si unisce una profonda rabbia. Dopo nove morti, decine e decine di ammalati, una situazione ambientale esplosiva, persistono ancora difficoltà al pieno riconoscimento dei diritti maturati da operai che hanno pagato con la loro vita e con la loro salute il lavorare onestamente, ed è ancora al palo pure la bonifica del sito. Quella dell’ex Isochimica è una vicenda dal valore nazionale che in troppi vorrebbero relegare a piccola questione locale. E in troppi hanno lasciato soli quegli operai, le loro famiglie e quanti abitano al quartiere Ferrovia di Avellino. Spero che la magistratura completi quanto prima tutte le indagini e chi ha avuto responsabilità dirette o indirette, nel provocare danno ma anche nel nasconderlo, paghi quanto dovuto. Ma» continua Amato «serve abbattere un muro di gomma eretto intorno a questa vicenda. La Commissione regionale che presiedo, pure se con soli poteri ispettivi, ha iniziato a farlo, ma oggi ancora più di ieri le istituzioni e la politica tutte, a partire da una Regione clamorosamente assente fino ad oggi, sono chiamate a non lasciare soli questi operai, accompagnarli ed affiancarne la lotta per il semplice riconoscimento di quanto dovuto. Perché ad oggi Luigi Maiello percepiva 190 euro al mese. Una ulteriore vergogna che richiama la necessità di rivedere anche l’impianto legislativo in materia. Come vergognosa è la persistenza di quel sito altamente pericoloso» conclude Amato «Ministero dell’ambiente, assessorato regionale e provinciale all’ambiente, a fronte delle denunce prodotte, degli incartamenti che pure la commissione che presiedo ha prodotto, sono chiamati a dare risposte certe e non più differibili su programmi e tempistiche di bonifica. La morte di Luigi Maiello interroga il modello stesso di Democrazia che abbiamo costruito. E, semplicemente, deve essere fatta giustizia»