CASERTA – Come si costruisce il consenso? Il “Napoleone il comunicatore” di Roberto Race sarà protagonista a Caserta domani venerdì 1 marzo La forza comunicativa dell’Imperatore, la cui visione ha influenzato l’era moderna, sarà oggetto del dibattito che si terrà alle 17 e 30 ” a La Feltrinelli di Corso Trieste 154.
Nel corso dell’incontro si analizzeranno anche le modalità comunicative dei leader politici a pochi giorni dai risultati delle consultazioni elettorali Come un leader costruisce il consenso? Sarà questo uno degli interrogativi a cui risponderà il dibattito organizzato a Caserta in occasione della presentazione del nuovo libro del giornalista e consulente in comunicazione e public affairs Roberto Race “Napoleone il comunicatore” edito da Egea, la casa editrice dell’Università Bocconi. Il volume sarà presentato a Caserta domani venerdì 1 marzo alle 17 e 30 a La Feltrinelli di Corso Trieste 154 in un incontro organizzato da Aislo, Carta 48 e La Feltrinelli. Con l’autore ne discuteranno tra gli altri l’imprenditrice Emilia Belfiore, il direttore di CampaniaNotizie.com Mario de Michele, il vicepresidente nazionale di AISLo – Associazione Italiana Incontri e Studi sullo Sviluppo Locale Pasquale Iorio. Coordinerà il dibattito il presidente di Carta 48 Carlo de Michele. Nel corso dell’incontro si analizzeranno anche le modalità comunicative dei leader politici a pochi giorni dai risultati delle consultazioni elettorali. E faranno da sfondo sempre le grandi capacità comunicative di Napoleone. Il Bonaparte, come illustra Race in un volume di piacevole lettura e ricco di spunti che aiutano a spiegare il fascino sempreverde del grande generale corso, non si limitava a filtrare documenti e a oscurare fatti e personaggi. Anzi. La specialità era quella di raccontarsi a modo suo, idealizzando azioni, comportamenti e imbellettando la sua stessa figura attraverso l’opera di artisti figurativi bravi a rimodellare con la fantasia la verità storica. Napoleone, insomma, come costruttore della propria immagine, di campione delle libertà e dei popoli oppressi. Una sintesi mediatica che, dimostra Race, assurge a capolavoro proprio quando l’Imperatore è sconfitto definitivamente. Il Memoriale di Sant’Elena è stato infatti il best seller che ha trasformato un perdente in un vincitore, rinnovandone il mito per i posteri. Race nel testo ci presenta Napoleone come colui ha inventato l’opinione pubblica così come siamo abituati a intenderla oggi. Il Bonaparte, infatti, ha saputo promuovere la sua immagine con una straordinaria, modernissima, visionaria, profetica capacità di comunicare. Ed è proprio questo il filo rosso che attraversa tutta l’epopea di Napoleone dalla spedizione italiana alla missione in Egitto, fino ai trionfi di Ulm o Austerlitz, alle successive disfatte e al doppio esilio. Il libro Controllare l’informazione, manipolarla a proprio piacimento, censurare le notizie negative ed enfatizzare i successi, come un moderno spin doctor? Accadeva in Francia tra la fine del settecento e gli inizi del nuovo secolo. Il protagonista, precursore dei nostri tempi è stato lui: Napoleone Bonaparte. A spiegare quanto fosse attento alla gestione strategica della notizia è il giornalista e consulente di comunicazione Roberto Race, nel suo “Napoleone il Comunicatore”, edito da Egea, la casa editrice dell’Università Bocconi (144 pagg. 16 euro). Il libro negli ultimi mesi si è imposto come uno dei successi editoriali nel mondo della saggistica italiana e Race ha avuto numerosi premi, ultimo tra questi l’Euro Summit Award per l’editoria assegnatogli dallo IUSVE – Istituto Universitario Salesiano e dall’Associazione Italiana di Comunicazione Pubblica per i migliori casi di comunicazione del 2012. “Sin dalle prime battute” afferma nella sua prefazione lo storico Luigi Mascilli Migliorini, autore di una delle più importanti biografie sull’Imperatore, “la capacità di comunicare di Napoleone era apparsa virtù istintiva di un ventisettenne generale che annunciava in sé, visibilmente, le incertezze di un eroe di Stendhal e le arroganze di un personaggio di Balzac”. Nel volume Race spiega modalità ed eventi che segnano l’ennesimo primato del generale Bonaparte, meno conosciuto dei tanti conquistati nelle battaglie condotte per mezza Europa. Per lui comunicare non è solo un mezzo che usato al meglio “consente di anticipare le mosse dell’avversario e sbaragliarne gli schieramenti”, ma anche “uno strumento di rappresentazione, con il quale si inscena un summit come si commissiona un quadro”. In ogni caso, spiega l’autore, Napoleone ha potuto vincere anche da grande comunicatore “perché quella che raccontava non era una favola qualsiasi”, “qualsiasi campagna di marketing, senza contenuti adeguati, non regge alla distanza, tanto più al peso della storia”. “Napoleone il comunicatore” esplora e propone una “riflessione di natura storica fortemente legata al presente che permette di focalizzare l’attenzione sull’agire comunicativo consapevole e finalistico degli attori politici, sull’uso consapevole della comunicazione”, come afferma il guru delle relazioni pubbliche Mario Rodriguez nella postfazione. “E’ un libro utile sia a chi intenda approfondire le radici delle tecniche moderne di comunicazione, sia a chi voglia entrare in contatto con una dimensione ancora non completamente esplorata di una delle figure più originali della storia”, conclude Race.
L’autore Roberto Race, giornalista e consulente in comunicazione e public affairs, ha lanciato in Italia la figura del direttore relazioni esterne e comunicazione “in affitto” e lavora oggi come temporary manager per alcune delle più dinamiche e innovative aziende italiane, oltre che come ghostwriter per manager delle più importanti realtà economiche italiane. Fa parte dell’Aspen Institute Italia come Aspen Junior Fellow, di RENA Rete per l’eccellenza nazionale, della Ferpi, de Il Chiostro e del consiglio direttivo di INWARD Osservatorio Internazionale sulla Creatività Urbana. È segretario generale della Fondazione Valenzi, l’istituzione internazionale attiva nella cultura e nel sociale dedicata all’ex sindaco di Napoli.