AVERSA – Lo scorso primo marzo, presso l’Aula Magna della Facoltà d’Ingegneria di Aversa si è tenuta la presentazione del libro: “Giovanni Palatucci, un Giusto e un Martire cristiano” di Padre Michele Bianco e Antonio De Simone Palatucci.
L’evento è stato organizzato dalla Seconda Università di Napoli – Facoltà d’Ingegneria di Aversa, dalla Diocesi di Aversa, dalla Prefettura di Caserta, dalla Questura di Aversa, dall’Azienda Sanitaria Locale di Caserta, dall’Associazione Sinestesie di Avellino e dall’Associazione della Stampa di Aversa e dell’Agro Aversano. Il Prof. Carlo Santoli, Presidente dell’Associazione Sinestesie ha aperto i lavori cui hanno partecipato il Sacerdote Prof. Michele Bianco, autore del libro; S.E. Mons. Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa; la Dott.ssa Carmela Pagano, Prefetto di Caserta; il Dott. Corrado Lembo, Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere; il Dott. Giuseppe Gualtieri, Questore di Caserta. Il Prof. Michele di Natale, Preside della Facoltà d’Ingegneria di Aversa ha fatto gli onori di casa. Il giornalista Vito Faenza, Presidente dell’Associazione della Stampa di Aversa e dell’Agro Aversano ha moderato il dibattito. Presente anche il sindaco della città di Aversa che dopo aver salutato i presenti ha ricordato come lo spirito di sacrificio e abnegazione di Palatucci sia una fonte d’ispirazione per le nuove generazioni. Palatucci fu il penultimo Questore di Fiume italiana morto martire a Dachau, in Baviera, il 10.02.1945, dopo aver sottratto alla nefandezza del regime nazista di Hitler circa 5.000 ebrei, destinati a morte certa. Alla figura di Giovanni Palatucci, Padre Michele Bianco, un sacerdote plurilaureato e appassionato cultore di discipline umanistiche, ha dedicato questa corposa e dotta opera realizzata insieme al nipote del martire irpino, il dott. Antonio De Simone Palatucci. Gli autori, con straordinario rigore storico, hanno ricostruito i momenti salienti della vita e dell’opera dell’eroico funzionario della P.S., dalla nascita fino alla scelta consapevole di immolarsi per la salvezza di migliaia di ebrei. Ricordiamo che Palatucci è stato insignito della Medaglia d’Oro al merito civile. Israele gli ha dedicato un bosco di 5.000 alberi, tanti quante le persone che salvò. Di lui gli ebrei dicono che ‘’andò oltre il comandamento ama il prossimo tuo come te stesso, perché egli l’ha amato più di se stesso’’. Nel 1955 fu conferita a Giovanni Palatucci la medaglia d’oro alla memoria dall’Unione delle comunità ebraiche d’Italia. Nel settembre del ’90 è stato riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” dal Memoriale Ebraico dell’Olocausto-Yad Vashem. La presentazione del libro è stata anche l’occasione per evidenziare la necessità del riscatto morale e sociale di un territorio martoriato dalla camorra.