SANT’ANASTASIA – Il pellegrinaggio dei ‘fujenti’ al Santuario della Madonna dell’Arco a Sant’ Anastasia (Napoli), deve essere improntato alle parole di Papa Francesco ‘camminare, edificare, confessare’. E’ quanto ha affermato il priore del santuario, padre Rosario Carlo Licciardello, alla vigilia della festa di lunedì in Albis, giorno in cui migliaia di fedeli, noti come ‘fujenti’ o ‘battenti’ arrivano anche percorrendo chilometri a piedi, per ringraziare la Madonna dell’Arco della grazia ricevuta o per chiedere l’ intercessione della Vergine.
In fila, vestiti di bianco con la fusciacca rossa e blu, i devoti della Madonna, provenienti da tutta la regione, entrano nel santuario in ginocchio o strisciando, facendo accorrere altre centinaia di fedeli e curiosi, che si affollano alle porte per assistere al loro ingresso. “In questo Anno della Fede – ha detto il priore – il pellegrinaggio a Madonna dell’Arco è un ‘camminare’: l’uomo si mette in cammino, per uscire dall’abitudine della vita quotidiana e prendere le distanze dalle solite cose, per diventare libero e mettersi in relazione con Dio e la Vergine Maria. E’ un ‘edificare’: ai fratelli e alle sorelle che si incontreranno in questo luogo dobbiamo portare in dono l’esempio della nostra fede, speranza e carità, perché tutti insieme possiamo arricchirci nella mutua edificazione del Regno del Signore e della sua Chiesa. Ed è anche un ‘confessare’: il pellegrinaggio deve contribuire a spronare il credente a confessare la fede in pienezza e rinnovata convinzione, con fiducia e speranza. Anche quest’anno la città si appresta ad accogliere i pellegrini con misure di sicurezza ed un coordinamento tra padri domenicani del Santuario, Croce Rossa, carabinieri, vigili urbani, protezione civile ed i medici volontari che saranno presenti in uno spazio adiacente il santuario.