Un laboratorio tessile abusivo e’ stato scoperto dai militari della Guardia di finanzia di Bergamo in un capannone nella bassa bergamasca. Nella struttura, in cui sono presenti 30 postazioni con macchine da cucire e un gran quantitativo di materiale tessile, sono state sorprese a lavorare 11 persone, tutte cinesi, otto delle quali sono risultate completamente ‘in nero’.
Per uno dei lavorati, irregolare in Italia, e’ stata gia’ avviata la procedura di espulsione. Al termine del controllo e’ stata disposta la chiusura dell’attivita’ imprenditoriale ed e’ stata inflitta una maxi sanzione pari a 1.500 euro per ogni lavoratore in nero, oltre alla sanzione prevista per le giornate lavorative in nero effettuate e la diffida a regolarizzare i rapporti di lavoro. Considerato che una parte del capannone era adibita a dormitorio e cucina, abusivi e in pessime condizioni igieniche, e’ stata allertata l’Asl e la polizia locale. I finanzieri approfondiranno ora la posizione della ditta sotto il profilo fiscale in ragione delle commesse ricevute dai clienti, nonche’ sul ruolo svolto da un italiano, ex titolare presso lo stesso stabilimento di un’analoga ditta di confezionamento, trovato all’interno dello stabilimento.