”Siamo di fronte a una sostanziale diarchia Letta-Alfano. E’ una delega alla nuova generazione, ma a giovani di valore e di esperienza, come Angelino ed Enrico”: e’ l’analisi del Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, per il quale il nuovo Governo e’ ”eterogeneo, ma anche l’unico possibile”.

Caldoro, in un’intervista al quotidiano La Repubblica, rivendica un ”modello Campania” e aggiunge che ”cio’ di cui abbiamo bisogno per raddrizzare questo Paese ‘duale’ e’ una politica fiscale e industriale che sani le diseguaglianze nel Sud”. Al nuovo Governo, Caldoro lancia un appello perche’ agisca ”sui tre fattori di squilibrio nel Mezzogiorno: il fondo sanita’, la questione previdenza e gli interessi sul debito. Mi auguro – aggiunge – sia il momento di avviare scelte di chiara inversione. Noi paghiamo un sovrapprezzo sulla ricchezza del Nord”. Per quanto riguarda il Ministero della coesione territoriale e i progetti per il futuro, Caldoro rivendica, grazie al lavoro con il ministro uscente, Fabrizio Barca, ”il metodo: decidere insieme con la Commissione europea. Tagliando tempi morti, concentrandoci sull’accelerazione della spesa e sulle responsabilita’. Il partenariato ne esce rafforzato. Come seconda cosa – conclude – le grandi opere, dalla Napoli-Bari alle infrastrutture dei porti e interporti”.

 

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