Coach Massimo Massaro manda in campo Desiato, Ferrante, Garofalo, Piscitelli e Rusciano; per il Venafro invece Minchella, Consoli, Ferraro, Petrazzuoli e Ambruoso. I padroni di casa partono con il turbo innestato, prendendo subito la testa della gara (4-0).
La reazione del Maddaloni non è così funesta, eppure non si fa abbattere e resta aggrappato nel punteggio. Entrambi gli attacchi comunque non sono così oliati come in occasione del primo quarto di gara-uno, e per segnare davvero faticano tanto. Il Venafro prova a scappare sul finire del quarto, ma poco prima della sirena ci pensa Davide Ferrante a realizzare il canestro del meno tre (18-15), nonostante il gioco non fosse così fluido. Il secondo quarto si apre con la stessa intensità del primo, e di conseguenza il punteggio stenta a decollare. Nonostante gli attacchi soffrono i parecchi contatti che la coppia arbitrale non reguardiscono, la retina viene mossa sia dai padroni di casa che dai viandanti, soprattutto grazie all’impatto dalla panca di Adriano D’Isep, vera croce e delizia per i calatini. La gara continua con vantaggio e aggancio, soprattutto grazie alle conclusioni che vengono realizzate nel pitturato dai lunghi, su tutti Luciano Rusciano, e così al 16′ si è piantati sul 30 pari. Da lì il break che non t’aspetti, proprio per i valori visti fin lì in campo. Il Venafro riesce ad insaccare con continuità la retina avversaria, e grazie ad un 11-0 vola sul 41-30. Gli ospiti però non hanno alcuna intenzione di abbandonare, mentalmente, la partita, e così con i viaggi in lunetta accorciano a sette lunghezze lo svantaggio prima di andare al riposo lungo.
Al rientro dagli spogliatoi la musica non cambia. Il leit movit della gara è basato sempre e unicamente sul grande agonismo che entrambe le squadre gettano sul parquet. I padroni di casa raggiungono il massimo vantaggio sul 47-35. La squadra calatina stava vacillando, eppure senza demordere Giuseppe Piscitelli riduce per ben due volte lo svantaggio a dieci punti (56-46), grazie ai suoi precisi piazzati dalla edia distanza. Sotto le plance trova grande collaborazione da parte di Giuseppe Luongo, sempre attivo a rimbalzo e presente quando c’è bisogno di lottare. Nel terzo quarto non prevale in modo assoluto nessuna delle due compagini, e così al 30′ lo svantaggio da ricucire per i biancoblu è praticamente lo stesso (59-52). Nell’ultima frazione c’era bisogno del cosiddetto colpo di coda da parte dei maddalonesi, se volevano azzannare il match. Salvatore Desiato in più d’una circostanza sfrutta il blocco per infilare il canestro avversario dalla media distanza. Eppure, il Venafro riesce sempre a respingere la controffensiva ospite grazie alle svariate seconde chance che la retroguardia calatina sbadatamente concede. Il fiato sul collo comincia comunque a farsi sentire, e tutto sembrava preludere alla bomba di capitan Nino Garofalo del 67 pari a circa 2′ dalla conclusione. Il sorpasso era ormai a portata di mano, ma le troppe chance sprecate hanno permesso al Venafro di fare sua la gara, e di allungare la serie
POST-PARTITA: Venafro non è proprio l’ambiente più accreditato per i colori biancoblu, rimembrando anche la gara di regular season. Ma senza soffermasti troppo su questa sconfitta, giunta comunque dopo che i viandanti hanno combattuto fino alla fine del match, c’è da prepararsi ad una decisi va gara-tre, che sancirà l’accesso alla finalissima.
COMMENTI: “Il rammarico è proprio l’aver giocato una discreta partita – esordisce il tecnico Massimo Massaro -, non all’altezza delle altre partite giocate in casa. Siamo stati concentrati per tutti i 40′ di gioco, rientrati a 2′ dalla fine con la bomba di Garofalo che aveva portato l’inerzia psicologica dalla nostra parte, ma abbiamo fatto alcuni errori tra cui i rimbalzi offensivi concessi quando loro sbagliavano, meritando la vittoria. Noi abbiamo dimostrato – analizza il trainer biancoblu – di essere sempre in partita, e volevamo fortemente chiudere. Ora siamo rammaricati, dispiaciuti, ma passerà, perchè dobbiamo recuperare le forze fisiche e mentali, e lo faremo anche brevemente perchè la squadra è capace di ribaltare queste situazioni, presentandoci domenica a Maddaloni nel migliore dei modi, e giocarci – conclude il tecnico – la terza gara sapendo che dobbiamo dare il massimo per battere questa buona squadra”.
“Stasera la squadra ha fatto una buona partita – esordisce il dirigente Pasquale De Filippo -, e a 2’42” siamo riusciti ad acciuffare il Venafro, che ha avuto quel pizzico di fortuna. Accettiamo il risultato, e per noi non cambia niente. Noi – rivela il dirigente – dobbiamo pensare di vincere nel nostro fortino, e se riusciamo a rimanerlo imbattuto come lo è da un bel pò di tempo riusciremo a raggiungere un risultato davvero insperato ad inizio stagione. Dobbiamo accettare le sconfitte e dopo una battuta d’arresto come questa – conclude De Filippo – non mi sento demoralizzato ma conoscendo il valore della nostra squadra lo ridimostreremo domenica”.
Dynamic Venafro- Cover Maddaloni 76- 68
Venafro: Di Bucci n.e., Di Lauro 2, Ambruoso 16, Consoli 18, Minchella 6, Ferraro 5, Colombo 9, Zeoli n.e., Scafaro 10, Petrazzuoli 10, All. Mascio.
Maddaloni: Piscitelli 19, Lombardi n.e., Mastropietro n.e., Desiato 13, Luongo 3, Garofalo 11, Rusciano 10, Chiavazzo n.e., D’Isep 2, Ferrante 10, All. Massaro, Ass. All. Ricciardi.
Arbitri: Francesco De Filippo di Roma (RM) e Andrea Bernassola di Palestrina (RM).
Parziali: 18-15, 23-19, 18-18, 17-16.
Note: 150 spettatori circa. Fallo antisportivo a D’Isep (12′).
PRE-PARTITA: In quel di Venafro andava in scena gara-due della semifinale promozione tra i padroni di casa e la Cover Maddaloni. Una partita che poteva chiudere la serie, in favore dei maddalonesi qualora la vincessero, oppure allungare in casa di vittoria degli avversari.